mercoledì 31 maggio 2017

Direzione (PD)

Sono arrivato al punto che mi infastidisce anche il solo ascoltare per sbaglio la sua voce, com'è successo stamattina, quando Radio Capital ha trasmesso un paio di passaggi del suo intervento alla direzione PD. A volte mi domando come facciano quelli che lo seguono a farsi affascinare da uno così. Uno che nei due anni che è stato al governo è riuscito a disattendere e a non mantenere tutto ciò che poteva disattendere; uno che ha costruito un partito più personalistico di quanto fece Berlusconi col suo; uno che ha fatto della strafottenza e del dileggio dell'avversario, dove per avversario si intende chiunque avesse idee diverse dalle sue, il suo preferito modus operandi. Uno che si era impegnato reiteratamente e solennemente a dimettersi e a mollare la politica in caso il 4 dicembre avessero vinto i no, come è effettivamente successo. È tutto come se niente fosse, come se quella colossale batosta non ci fosse mai stata, è tutto dimenticato. D'altra parte noi non siamo l'Inghilterra, dove un David Cameron qualsiasi - che anche lui non è mai stato 'sta gran cima - riesce a dimostrare il minimo sindacale di serietà e dignità dimettendosi da tutto, come aveva promesso, dopo il referendum sulla Brexit. Non siamo l'Inghilterra, siamo il paese dove una qualsiasi Wanna Marchi della politica può rifarsi una verginità in pochissimo tempo, ché qua la memoria è sempre stata corta.

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