sabato 24 maggio 2025

Chi cerca di tenere il passo coi tempi

La sentenza della Consulta che in una coppia omosessuale sancisce il diritto della madre non biologica di essere riconosciuta come genitrice esattamente come la madre biologica, è solo l'ultima di una serie di pronunce che la Corte Costituzionale ha emesso nel corso degli anni relativamente a temi etici: procreazione medicalmente assistita, suicidio assistito, diritti delle persone LGBT ecc. La prima di queste, 151/2009, risale addirittura alla fine degli anni duemila e dichiara incostituzionali sia il limite di produzione di embrioni e l'obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti, obbligo imposto nel 2004 dalla famigerata legge 40 sulla procreazione assistita voluta dal governo Berlusconi.

Tutte le pronunce della Corte Costituzionale su temi etici da allora a oggi sono sempre andate nella direzione di ribadire l'importanza in una collettività della libertà individuale e dell'autodeterminazione, dichiarando incostituzionali norme che limitano questi diritti fondamentali senza una giustificazione adeguata. E a ognuna di queste pronunce è quasi sempre seguito un invito più o meno pressante alla politica a colmare questi vuoti legislativi. Invito ovviamente per gran parte rimasto lettera morta, se ancora nel 2025 deve sempre intervenire la Corte Costituzionale per regolare vari aspetti di questi temi.

Tutto ciò mostra chiaramente quanto sia sorda e indifferente la politica nei confronti dei cambiamenti sociali e culturali del mondo di oggi. Un mondo che cambia, evolve, si modifica, mentre la classe politica rimane ferma e ripiegata su se stessa, vittima di meri interessi di bottega, interessi di piccolo cabotaggio a cui è costretto a porre rimedio un organo giudiziario. È sconfortante rendersi conto di come un ruolo cruciale nel nostro paese per quanto riguarda l'avanzamento dei diritti civili e delle libertà individuali sia da riconoscere a un organo giudiziario invece che alla politica, come dovrebbe essere in qualsiasi paese minimamente civile.

5 commenti:

  1. La presenza del Vaticano nel bel mezzo del patrio suolo credo non sia di secondaria importanza, nell'aver determinato quest'andazzo codino e retrivo oltre che crudele, fino ad incrostarlo a tal punto che manco un'autobotte di Viakal.
    Immagino come strabuzzino gli occhi quelli che ci guardano dai loro Paesi normali e civili.

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    1. Da questo punto di vista siamo effettivamente in paese unico al mondo, dal momento che sul nostro territorio convivono due differenti e distinti poteri. Da un lato l'Italia stessa, dall'altro la chiesa cattolica, la quale può a buon diritto essere considerata una grande potenza per le ricadute politiche del suo magistero. Magistero a cui da sempre paghiamo un prezzo altissimo in termini di civiltà.

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    2. Anche in termini di tasse non pagate.

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  2. Noi sempre paghiamo.Buon weekend da Olga

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