Una donna sudanese di 27 anni, incinta all'ottavo mese, è stata condannata a morte per apostasia. La condanna non è stata emessa, come qualcuno potrebbe pensare - l'avevo ipotizzato anch'io -, in maniera sommaria e arbitraria da un gruppo di fanatici invasati, ma da un giudice dopo regolare processo. Apprendo quindi, con un certo sgomento, che nel mondo esistono ancora paesi dove cambiare religione è considerato un reato punibile con la condanna a morte. Diciamo la verità: siamo o no una razza maledetta?
giovedì 15 maggio 2014
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L'odio al Pride
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