La vicenda della trattativa Stato-mafia e il conseguente "scontro" in atto tra la procura di Palermo e tutti gli altri (giornali, governo, Quirinale e compagnia bella), sta portando in luce alcuni cambiamenti di scenari piuttosto interessanti.
Da una parte, ad esempio, abbiamo Repubblica. Fino a che le intercettazioni e il lavoro delle procure mettevano in luce le magagne affaristico-sessuali-politiche del grande statista di Arcore, erano considerate come dei totem sacri e inviolabili: guai a chi le toccava, perché la gente aveva il sacrosanto diritto di sapere. Poi, nell'ambito appunto della famosa trattativa di cui sopra, le orecchie e le attenzioni dei PM si sono spostati verso altri "santuari", un pelino più delicati, tipo il Quirinale.
Da qui il cambio di linea del quotidiano scalfariano, che ha abbracciato con ben pochi tentennamenti la linea dell'attacco a Napolitano, alle sue prerogative e blablabla. Linea che questa mattina il direttore Ezio Mauro tenta di giustificare con un editoriale assai poco convincente.
Ma anche dalla parte del giornalame di destra l'inchiesta palermitana ha portato cambiamenti di rotta abbastanza rilevanti. Se Repubblica, infatti, è passata dalla beatificazione di intercettazioni e indagini alla loro demonizzazione, abbiamo ad esempio Libero che ha fatto il percorso inverso: dalla demonizzazione alla beatificazione, suggellati questa mattina da un editoriale del sempre pimpante Belpietro, il quale tra le altre cose arriva pure a solidarizzare con la battaglia di Travaglio e del Fatto, riconoscendo loro una coerenza rara a vedersi - e se lo dice Belpietro... E questo perché, notoriamente, la linea del Fatto (la famosa "gazzetta delle procure", com'è da tempo soprannominato negli ambienti berlusconiani) nei confronti di procure e intercettazioni è sempre stata univoca nel tempo, indipendentemente dal santuario preso di mira.
Ecco, a questo punto c'è da augurarsi che la diatriba vada avanti a lungo. Date le premesse, infatti, c'è da sospettare che i capovolgimenti di linea siano solo all'inizio. E il divertimento pure.
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