sabato 2 giugno 2018

Due giugno

Stamattina Shamir, il pescivendolo ambulante, era col suo furgone al solito posto, di fronte al vecchio casello, come ogni sabato. Marco, il barista qui sotto casa mia, vendeva come ogni giorno caffè, cappuccini e brioches. La bottega degli alimentari, di là dalla strada, era aperta come ogni giorno e ogni sabato, e pure Luca, il macellaio, vendeva alla affezionata clientela spiedini, salsicce, bistecche e quant'altro.

A Santarcangelo, Coop e Lidl avevano file agli ingressi in entrata e in uscita, per non parlare naturalmente dei bazar dei cinesi, anche se quelli non fanno testo, essendo aperti 365 giorni all'anno, Natale e primo dell'anno compresi.

Diciamo insomma che, almeno qua da queste parti, ci si accorge che è il due giugno unicamente dal numero colorato in rosso sul calendario, ché la sacralità della festa della Repubblica è stata immolata sull'altare dell'incasso.

Come tutto, del resto.

Nessun commento:

Posta un commento

Se tutto è antisemitismo

  Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...