Ho ascoltato Luck and strange e mi pare - impressione a caldo - che Gilmour sia ormai un musicista con ben poco da dire. Le tracce che mi sembrano di un certo rilievo sono le due in cui canta la figlia Romany: Between two points e Yes, i have ghosts.
Salverei anche Scattered, una ballata molto evocativa che richiama qua e là il Gilmour di The division bell e A momentary lapse of reason. Il resto mi sembra più o meno tutto dimenticabile.
Da segnalare la presenza di Richard Wright nel pezzo che dà il titolo all'album.
Wright, come è noto, è morto già da qualche anno ma la canzone, e relativo video, è stata realizzata sulla base di una session del 2007 in cui il tastierista dei Floyd suonava questo pezzo assieme a Gilmour nel suo fienile. Per i cultori dei Pink Floyd è una piccola chicca.
Da menzionare sicuramente la presenza del leggendario Steve Gadd che suona la batteria in The piper's call. Ma la canzone in sé non dice più di tanto. Rimango dell'idea che Luck and strange non è un album che resterà nella storia della musica.