Pagine
sabato 31 ottobre 2020
Banalizzazioni
Fosse che fosse
venerdì 30 ottobre 2020
Lo amò?
giovedì 29 ottobre 2020
La linea sottile
lunedì 26 ottobre 2020
Tensioni
domenica 25 ottobre 2020
Il Gianni Rodari scomunicato
Di chi è la colpa?
La Svizzera nega la rianimazione agli anziani? No (per ora)
sabato 24 ottobre 2020
Sciogliere Forza nuova
venerdì 23 ottobre 2020
Indizi scarni
I romanzi raccontano storie, si sa. Ma a volte le possono anche suggerire o ispirare. La copia di Se una notte d'inverno un viaggiatore, di Italo Calvino, che ho preso in prestito in biblioteca e sto leggendo in questi giorni, ad esempio, reca vergata nella prima pagina le due date che vedete nell'immagine. Cosa si evince da queste due date? Che una persona ha iniziato a leggere questo libro l'8 luglio 1997 e l'ha terminato due giorni dopo. Chi era questa persona? Non è dato saperlo, dal momento che non ha lasciato scritto il proprio nome ma solo una data. Dal tipo di scrittura, però, si può ipotizzare che fosse una persona di sesso femminile. Non c'è certezza, certo, ma a me pare che questo tipo di calligrafia, bella, ordinata, abbastanza arrotondata, senza "spigoli", possa essere stata vergata da una donna. Generalmente, infatti, gli uomini hanno una scrittura più grezza e anche più banale.
giovedì 22 ottobre 2020
Punti
mercoledì 21 ottobre 2020
Il papa e le unioni civili
martedì 20 ottobre 2020
Conte e i Ferragnez (e Elvis Presley)
lunedì 19 ottobre 2020
Gli africani siamo noi
Perché è cosa buona e giusta che esistano scienziati come Guido Barbujani? Perché sono persone che hanno il dono di riuscire a spiegare efficacemente, senza cadere nell'accademismo, tematiche e argomenti complessi anche a chi non ha alcuna competenza di tali argomenti, come lo scrivente. Barbujani è biologo e genetista e studia e si occupa delle origini e della evoluzione della popolazione umana.
sabato 17 ottobre 2020
Perché abbiamo paura del coronavirus
Stamattina su Il resto del Carlino, quotidiano popolare per menti semplici, ho trovato (stranamente) una bella intervista a Massimo Fini, giornalista, storico e intellettuale che ho sempre apprezzato molto (anni fa lessi il suo Il vizio oscuro dell'Occidente e fu per me un pugno nello stomaco), intervista dove in poche parole Fini spiega da una sorta di punto di vista antropologico perché il Covid ci fa così paura. Sintetizzando brutalmente, perché ci ricorda che siamo mortali, e questo può creare destabilizzazione in una società che ha rimosso la morte, considerandola alla stregua di un fastidioso incidente di percorso invece che parte intrinseca della natura umana.
Compleblog dimenticato
Marte e Venere
martedì 13 ottobre 2020
Il secolo sbagliato
Mi sono imbattuto per caso (chissà perché nei libri più belli ci si imbatte sempre per caso) in un libro di Giorgio Bocca chiamato Il secolo sbagliato, di cui pubblico qui sopra alcuni brevissimi estratti. Bocca scriveva agli inizi del 2000, quando lo pubblicò, che il Novecento è stato un secolo che non siamo ancora riusciti a comprendere pienamente. Oggi chissà se è stato compreso. Non lo so. So solo che la storia del Novecento raccontata da Bocca è forse il modo migliore per capirlo. Si dice che per comprendere il presente sia necessario conoscere il passato, ed è indubbio che sia così, perché certi meccanismi della storia tendono a ripetersi, e se lì si conosce si può tentare di prevedere ciò che succederà. Se avete la possibilità, leggete questo libro (in questo periodo lo trovate anche in edicola), merita veramente.
lunedì 12 ottobre 2020
Libri tramite corriere
Arrivati adesso tramite corriere. Di solito non compro libri su internet, cerco sempre di andare in libreria, ma può capitare che alcuni titoli siano di difficile reperimento e allora li cerco in rete.
domenica 11 ottobre 2020
Da Crises al revisionismo storiografico
sabato 10 ottobre 2020
Servizio militare
venerdì 9 ottobre 2020
Lennon e il Che
Dittatura sanitaria
I negazionisti del covid che in questi giorni organizzano manifestazioni qua e là in giro per lo stivale (il 28 saranno qua a Rimini, mi raccomando non mancate!) dicono di protestare contro quella che definiscono una dittatura sanitaria, dal che si evince che non hanno la più pallida idea di cosa sia una dittatura. In generale, uno dei problemi della contemporaneità è che non si conoscono più i significati delle parole, che vengono quindi usate un po' alla cazzo di cane così come capita, giusto per ammantare di falsa serietà iniziative che se non fossero pericolose potremmo tranquillamente ascrivere alla sfera del ridicolo e del commiserevole.
Obbligare una comunità ad adottare precauzioni (mascherine, distanziamento ecc.) per cercare di arginare l'espandersi di una pandemia è una forma di dittatura? No, non lo è. È semplicemente buon senso. Il fascismo in Italia è stata una dittatura, così come il nazismo in Germania, il franchismo in Spagna, lo stalinismo in Russia e via di questo passo. Quelle sono state dittature, non l'obbligo di indossare una mascherina; ed erano dittature in primo luogo perché avevano un disegno, un progetto, una visione, deliranti e assurdi quanto si vuole ma reali. E quali sarebbero gli oscuri disegni o progetti nascosti dietro una mascherina?
Mussolini ha instaurato il fascismo perché voleva un'Italia forte, potente, che fosse annoverata tra le grandi nazioni d'Europa, un'Italia militarista, autarchica, gerarchica, tutti allineati, tutti in marcia e petto in fuori, un'Italia con un governo autoritario senza opposizioni, giornali, parlamento e tutti quei fastidiosi inciampi sul cammino di ogni dittatura; scopi da ottenere a qualsiasi prezzo, compresi violenze, squadrismi, torture, omicidi, confinamento di oppositori ecc.
L'obbligo di indossare una mascherina può essere considerato una forma di dittatura? Sì, se non si è mai aperto un libro di storia.
domenica 4 ottobre 2020
Il calzolaio
Gironzolando oggi pomeriggio per Santarcangelo ho scoperto che nella parte alta (Santarcangelo vecchia) esiste ancora una bottega di un calzolaio. Presumo che la maggior parte dei miei 32 lettori sappia cos'è e cosa fa un calzolaio, ma siccome c'è la remota possibilità che qualche ventenne passi di qui, lo spiego.