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lunedì 30 ottobre 2023
Condivido Zerocalcare
domenica 29 ottobre 2023
Politicanti finiti
Andare oltre
sabato 28 ottobre 2023
Prendere posizione?
venerdì 27 ottobre 2023
Breve storia della decrescita
Lettura e cervello
martedì 24 ottobre 2023
Il buon esempio dei "grandi"
Difficile immaginare che il conflitto arabo-israeliano possa attenuarsi se i primi a farsi la guerra sono i signori in giacca e cravatta che stanno al palazzo di vetro dell'ONU.
Nello specifico, lo scontro si è svolto oggi durante una riunione speciale del consiglio di Sicurezza e ha visto protagonisti António Guterres e Gilad Erdad, rispettivamente segretario generale delle Nazioni unite e ambasciatore ebraico all'ONU. La scintilla che ha dato fuoco alle polveri è partita da Guterres il quale, dopo aver condannato con forza l'attacco di Hamas del 7 ottobre, si è permesso di far notare che "gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione", anche se questi anni "non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas". Da qui la reazione eufemisticamente indignata di Erdad, che ha accusato Guterres di dimostrare comprensione per la campagna di uccisioni di massa di bambini, donne e anziani e quindi di non essere adatto a guidare l'ONU.
Se si lascia da parte il fatto che in 17 giorni di guerra la rappresaglia di Israele ha causato, secondo Save the Children, la morte di 2000 bambini palestinesi e il ferimento di altri 4600 (ferimento è oltretutto un termine dolce che racchiude ustioni atroci, perdita di arti e altre orribili ferite da esplosione), non si capisce cosa abbia detto Guterres per innescare la violenta reazione dell'ambasciatore di Israele. Ha semplicemente detto ciò che è storia, e cioè che decenni di politiche israeliane hanno contribuito a creare una situazione insostenibile a Gaza. Fino all’esplosione della violenza terroristica di Hamas del 7 ottobre e alla nuova guerra. Quella situazione che Gad Lerner qualche giorno fa ha metaforicamente equiparato a una pentola a pressione che alla fine è scoppiata. E che Israele e l'Occidente abbiano avuto nel corso dei decenni responsabilità enormi per quanto riguarda l'incancrenirsi di questa situazione non è che lo dice Guterres, che è solo l'ultimo arrivato, ma lo dicono da sempre storici, esperti di geopolitica, giornalisti.
Dire questo non significa comprendere o solidarizzare con Hamas - solo una persona non sana di mente potrebbe farlo -, significa semplicemente contestualizzare il tutto e cercare di capire la storia pregressa che ha poi condotto al tragico epilogo di questi giorni. Ma la vedo dura, se a scannarsi su questi temi sono quelli che dall'alto della posizione che occupano dovrebbero essere i primi a dare segnali di distensione e di pace.
lunedì 23 ottobre 2023
Vince Galliani
Canto della pianura
sabato 21 ottobre 2023
Conferenza sulla Luna
Sono appena rientrato a casa dopo aver assistito a una spettacolare conferenza di Giovanni Covone, professore associato di astrofisica all'università Federico II di Napoli. Conferenza dal titolo: "La Luna, il primo passo verso le stelle", dove il simpaticissimo professore, con una chiarezza, una competenza e una capacità divulgativa che Piero Angela levati, ha spiegato alcuni concetti di astronomia e di tematiche relative all'infinitamente grande. E li ha spiegati a noi, che siamo infinitamente piccoli.
Mentre lo ascoltavo pensavo alla moltitudine di cose che non sappiamo e a quanto sia interessante scoprirle. E anche a come sarebbe migliore il mondo se dedicassimo alla conoscenza lo stesso tempo che dedichiamo a Giambruno.
venerdì 20 ottobre 2023
Vannacci a scuola
giovedì 19 ottobre 2023
In mezzo al caos
Biden, tra rincoglionimento e saggezza
mercoledì 18 ottobre 2023
Grande Gasparri
Devo dare atto a questo governo di essere stato il primo in tutta la storia repubblicana (nemmeno Berlusconi era arrivato a tanto) ad ammettere pubblicamente di prendere per i fondelli la gente.
Chapeau!
martedì 17 ottobre 2023
Sgravi e figli
La manovra economica appena licenziata dal governo prevede sgravi fiscali per le donne che lavorano e hanno almeno due figli fino a dieci anni. La signora Meloni, che ci ha fracassato le appendici pendule per più di un anno con lo slogan "Io sono Giorgia: sono una donna, sono una madre, sono cristiana", ha accompagnato l'approvazione di questa misura dicendo: "Una donna che mette al mondo due figli, nel momento in cui abbiamo bisogno di invertire il trend demografico, ha già offerto un contributo alla società".
Bella questa idea della donna vista non come persona libera di realizzare i propri desideri e di indirizzare la propria vita come le pare, ma come ingranaggio di un meccanismo il cui valore viene valutato in base alla capacità riproduttiva. Fa tanto Orbán (che guarda caso ha introdotto tempo fa una legge simile).