Non ho resistito: mi sono imbattuto ne Le verità nascoste, trenta casi di manipolazione della storia, di Paolo Mieli, e ne L'Istituto, di Stephen King, e li ho portati a casa. Paolo Mieli è uno storico che mi piace molto e l'anno scorso lessi un suo saggio sugli ultimi cinquant'anni della storia d'Italia che mi incollò alle pagine. Stephen King... beh, è Stephen King, e L'Istituto è il suo ultimo romanzo, uscito in questi giorni, di cui ho già letto succulente recensioni in rete.
Da una ventina di giorni mi barcameno con due libri che non riesco a finire, non perché non mi piacciano, tutt'altro, ma perché, a causa di incombenze varie, mi manca il tempo materiale per leggere, e quando succede provo un vago senso di frustrazione. Uno è Tutto è fatidico, sempre di King, l'altro è un saggio storico sull'influenza che ha avuto la religione nella nascita delle maggiori dittature del secolo scorso: In nome di Dio, dello storico Michael Burleigh. Ma stasera non ci sono per nessuno: da adesso fino almeno alle undici, leggo, caschi il mondo. E poi, dopo la burrasca di stamattina, si è improvvisamente fatto freddo, ed è noto che il freddo invoglia a leggere.
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RispondiEliminaAnche io sono in procinto di leggere L'Istituto di King . Aspetto solo temperature più fresche e notti più lunghe
RispondiEliminaBeh, per le temperature più fresche credo non manchi molto :-)
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