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sabato 5 ottobre 2019

Chance di successo della Resistenza

Scrive Paolo Mieli nel suo saggio Le verità nascoste, trenta casi di manipolazione della storia, che gli episodi di diffidenza, quando di non vera e propria ostilità, degli Alleati nei confronti di comparti della Resistenza, durante la guerra di liberazione del nostro paese dal nazifascismo, non erano generati, come comunemente si crede (lo pensavo anche io), dal fatto che per gran parte i movimenti partigiani fossero influenzati dall'ideologia comunista, ma da motivi più prosaici, come ad esempio la poca fiducia nelle possibilità di ottenere successi da parte dei partigiani.

Scrive Mieli: "È un fatto che gli Alleati aiutarono e rifornirono generosamente la resistenza del comunista Tito, il che rende evidente che non era la maggiore o minore presenza dei comunisti nei movimenti che si battevano contro nazisti e fascisti a far pendere un piatto o l'altro della bilancia angloamericana. Erano piuttosto le chance di successo che venivano attribuite a questo o quel gruppo resistenziale. E, per quanto indicibile possa apparire oggi questa verità, agli italiani - a differenza di francesi o jugoslavi - ne venivano riconosciute assai poche."

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