"saper leggere il libro del mondo,
con parole cangianti e nessuna scrittura"
Un sereno 2011 a tutti voi. ;)
Pagine
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venerdì 31 dicembre 2010
giovedì 30 dicembre 2010
Il credente doc
Chissà se un giorno qualcuno si prenderà la briga di raccogliere e catalogare tutte le cretinate di Gasparri. Ieri ha auspicato che i cattolici prendano le distanze da Fini perché ateo. Evidentemente, pensa che il credente doc sia il suo presidente. Quello del bunga bunga.
Obama è ancora vivo (alla faccia dei ciarlatani)
"Tutti gli astrologi concordano sul fatto che il quadro astrale del presidente Usa Barack Obama sia tale da suggerire una fine improvvisa o tragica, addirittura una morte in circostanze anomale".
Come ogni anno il Cicap ha elencato le corbellerie previste dagli astrologi per il 2010. Dedicato a tutti quelli che ancora credono all'oroscopo.
Come ogni anno il Cicap ha elencato le corbellerie previste dagli astrologi per il 2010. Dedicato a tutti quelli che ancora credono all'oroscopo.
mercoledì 29 dicembre 2010
Discriminazioni politiche del terzo millennio
Tiziana Ferrario era stata allontanata dalla conduzione del tg1 dal "direttorissimo" Augusto Minzolini (quello del Berlusconi "assolto" al posto di "prescritto" nella vicenda Mills, ricordate?). La giornalista ha fatto ricorso e il giudice ha sentenziato che sia reintegrata in quanto vittima di discriminazione politica - era stata allontanata perché non sufficientemente conforme alla linea berlusconiana impressa da Minzolini al tg1.
E' un po' il copione della vicenda Santoro, che attualmente conduce Annozero su sentenza di un altro giudice. A parte le scemenze di Gasparri una volta saputo della sentenza, c'è da dire che questi due casi non sono anomalie. Sono le conseguenze di quella cosa chiamata "conflitto di interessi", che si verifica in ogni paese del mondo in cui il capo del governo controlla anche le televisioni. Cioè solo nel nostro.
"Andate nelle catene di montaggio"
La vicenda della eterna diatriba tra Fiat e Fiom, penso che abbia avuto il suo punto più alto nella dichiarazione di Fassino pro Fiat.
Così, a memoria, mi pare che sia la prima volta nella storia che un esponente della sinistra (a questo punto "ex") si schiera contro gli operai. Landini: "Andate prima nelle catene di montaggio e vediamo se poi ragionate ancora nello stesso modo". Niente da aggiungere.
Lo IOR righi dritto
Grande iniziativa di Ratzinger: "lo Ior dovrà attenersi rigidamente alle normative antiriciclaggio dell'Unione Europea". Come dire che finora la banca vaticana è stata un po' terra di nessuno. Cosa che ovviamente era più che nota.
"Il mio nome è Elena..."
Come ogni anno in questo periodo, "Valentin che muore dal freddo" si è rifatto vivo. Ne ho già parlato in passato e quindi non ci torno sopra. Se ricevete questa mail sapete che è puro spam.
Un ottimo riassunto - questa storia va avanti dal 1999 - delle "imprese" di Valentin lo trovate qui.
martedì 28 dicembre 2010
L'attentato a Belpietro? Una bufala (dice il Giornale)
Vi ricordate il (molto) presunto attentato a Belpietro di fine estate? Io, nel mio piccolo, mi chiedevo all'epoca cosa sarebbe successo se fosse venuto fuori che si trattava effettivamente di una bufala - molti l'hanno sospettato fin da subito.
Beh, pare che siamo sulla strada giusta per poterlo affermare con ragionevole certezza. E sapete chi lo dice? Il Giornale. Quello stesso Giornale che finora è stato la versione speculare di Libero in ogni campagna pro o contro qualcuno. E quello stesso Giornale che all'epoca dei fatti riportava il pensiero dei pidiellini tutti: "i seminatori d'odio riflettano".
Ora, non so se i fantomatici seminatori abbiano riflettuto o no. Di sicuro hanno riflettuto i magistrati titolari della relativa inchiesta, i quali pare stiano per incriminare il caposcorta per procurato allarme e simulazione di reato. E se lo dice il Giornale...
lunedì 27 dicembre 2010
Fine vita di qua e di là dell'oceano
Negli USA Barack Obama si sta battendo come un leone per dare la possibilità e la libertà alle persone di poter scegliere come, e se, essere curate in caso di malattia terminale. Da noi la legge sul testamento biologico è arenata in parlamento da tempo immemorabile. La differenza tra avere o non avere in casa una palla al piede come il Vaticano è tutta qui.
Libero... di dire cazzate
Non ho niente da aggiungere, né da commentare oltre a quello che hanno già scritto Gilioli, Wil e altri riguardo la nuova campagna anti-Fini partita in quarta stamattina dalle colonne di Libero. Certo che la coppia Belpietro&Feltri non ha perso tempo. Terminata senza successo (Fini non si è dimesso) la bufala precedente sulla questione della casa di Montecarlo, ecco infatti la seconda campagna mediatica messa in campo allo scopo di affondare definitivamente il presidente della Camera.
E con cosa inizia questa campagna? Ma con un bell'attentato che Gianfranco Fini starebbe organizzando ai danni di... se stesso. Così, giusto per dare un'idea di cosa ci aspetta in questo 2011 con Berlusconi ancora al comando.
Default extracomunitari
Per quelli che non lo sapessero, il rischio di default di interi stati non riguarda solo la nostra cara vecchia Europa, vedi ad esempio Grecia, Portogallo e Irlanda (e noi?), ma anche qualche paese che sta dall'altra parte dell'Atlantico. In questo momento, ad esempio, stanno rischiando grosso l'Illinois e la California di Schwarzy. Così, giusto per consolarci un pochino.
domenica 26 dicembre 2010
Pietà di noi
Pazienza il papa, che per S. Stefano il suo pistolotto bene o male lo deve comunque fare - quest'anno, tra l'altro, di una banalità che rasenta il patetico ("I bambini hanno bisogno di un padre e di una madre": ma va?). Ma pensavo che il teleimbonitore almeno oggi avesse pietà di noi. Mi sbagliavo.
Sfaldamenti a sinistra
Che il Pd fosse un partito polverizzato e diviso in correnti è cosa risaputa da anni (ed è uno dei principali motivi per cui Berlusconi è rimasto in sella per più di un decennio). Adesso che anche l'IdV ha imboccato questa strada, dopo la "lite" tra Di Pietro e De Magistris riguardo a una ipotizzata questione morale all'interno del partito (causa il passaggio di Razzi e Scilipoti con la maggioranza), Berlusconi avrà un motivo in più per gongolare e stare tranquillo.
sabato 25 dicembre 2010
Uccidere per niente
Non mi indigno per i cristiani perseguitati e uccisi in Nigeria. Così come non mi indigno per i 75 milioni di indios (1/4 della popolazione mondiale dell'epoca) uccisi in nome di Dio dai conquistadores spagnoli nel centro America. Quello che mi indigna è che si possa uccidere in nome di Dio. Cioè per niente.
Pechino silenzia
Pare che il governo di Pechino abbia silenziato il papa. E dire che io sono sempre stato contro la censura.
venerdì 24 dicembre 2010
Anche alla vigilia?
Ma anche alla vigilia? Possibile che con i precari sui tetti, gli studenti per strada, gli sfollati in Abruzzo che passeranno il secondo Natale fuori di casa, Napoli ancora sommersa dalla mondezza, gli operai Fiat costretti al ricatto di accettare di lavorare sacrificando i diritti, l'unica cosa di cui riesce a parlare quest'uomo è l'"emergenza democratica" rappresentata (secondo lui) dai giudici?
Per quanto tempo ancora questo straccio di paese sarà ostaggio delle grane giudiziarie di una macchietta che un destino beffardo ha eletto a capo di governo?
Per quanto tempo ancora questo straccio di paese sarà ostaggio delle grane giudiziarie di una macchietta che un destino beffardo ha eletto a capo di governo?
Buon lavoro
Un artigiano veneto di quarant’anni, oppresso dai debiti, irrompe in una tabaccheria di Forte Marghera agitando la pistola. «Dammi i soldi!», intima al proprietario. Ma prima che l’altro possa aprire la cassa, il rapinatore scuote la testa: «Cosa sto facendo?». Esce dal negozio, monta in bicicletta e va a costituirsi al commissariato. Dove giustamente lo arrestano, perché così prevede la legge. Io, stupidamente, lo avrei un po’ abbracciato. È che è raro trovare dei galantuomini, ma ancor più raro è trovare degli uomini: gente disposta a non prendere le distanze dai propri errori, persino quando, come in questo caso, sono stati soltanto abbozzati.
Più o meno alla stessa ora, in una scuola di Torino va in scena il classico spettacolo di Natale alla presenza delle famiglie. Ogni bambino sale sul palco ed esprime un desiderio per l’anno nuovo. Il primo dice: «Vorrei essere più bravo coi nonni». Il secondo: «Vorrei un certo videogioco». Il terzo: «Vorrei ci fosse ancora il lavoro per mamma e papà».
Nella sala scende il gelo, la realtà è una pasta abrasiva e certe cose non si confessano neanche in tv. Un amico presente alla scena commenta: è un mondo al contrario, quello in cui sono i figli a desiderare un posto per i genitori, ma forse l’unica speranza che resta, a questo mondo, è proprio un bambino che al futuro non chiede un giocattolo ma un lavoro per mamma e papà.
Massimo Gramellini.
Più o meno alla stessa ora, in una scuola di Torino va in scena il classico spettacolo di Natale alla presenza delle famiglie. Ogni bambino sale sul palco ed esprime un desiderio per l’anno nuovo. Il primo dice: «Vorrei essere più bravo coi nonni». Il secondo: «Vorrei un certo videogioco». Il terzo: «Vorrei ci fosse ancora il lavoro per mamma e papà».
Nella sala scende il gelo, la realtà è una pasta abrasiva e certe cose non si confessano neanche in tv. Un amico presente alla scena commenta: è un mondo al contrario, quello in cui sono i figli a desiderare un posto per i genitori, ma forse l’unica speranza che resta, a questo mondo, è proprio un bambino che al futuro non chiede un giocattolo ma un lavoro per mamma e papà.
Massimo Gramellini.
giovedì 23 dicembre 2010
Le balle come metodo
A metà gennaio, come sapete, la Consulta si pronuncerà sulla legittimità costituzionale del legittimo impedimento, la legge (ad personam) che attualmente consente al premier di scansare i processi che ha in corso. Ieri mattina, a Matrix, tra le altre balle ha detto: "Non temo la sentenza perche' non ho commesso nulla". Ora, la domanda che mi sorge spontanea è molto semplice: se è sicuro di non avere commesso nulla perché si è fatto una legge (e ne ha tentate altre tre) per evitare di andare in tribunale?
Scusate, ma se io, normale cittadino, sono sicuro di non avere fatto niente mi presento in tribunale e porto le mie ragioni, non vi sembra logico? Ah già, dimenticavo, i giudici sono comunisti e ce l'hanno con lui.
Altra perla: "Andro' in tv e in aula di tribunale a fare vergognare chi mi accusa". A parte il fatto che prima che si vergogni lui c'è una mezza nazione che si vergogna di lui, Berlusconi dimentica un piccolo particolare. Quando la Corte Costituzionale, nell'ottobre dell'anno scorso, bocciò il famigerato lodo Alfano, il nostro pimpante presdelcons dichiarò: "i processi che mi scaglieranno sono delle farse, andrò là [in tribunale, ndr] e li sbugiarderò tutti".
Qualcuno per caso l'ha visto in qualche aula? No. In compenso sono partiti in quarta a discutere di legittimo impedimento, lodo Alfano costituzionale, processo breve e l'immunità parlamentare. Chi era quello che diceva "ripeti una bugia 100 volte e diventerà verità"?
mercoledì 22 dicembre 2010
Alla faccia vostra
La sostanziale correttezza (eccetto pochi casi isolati) e tranquillità dei cortei studenteschi di oggi, insieme al fatto che una delegazione di studenti sia stata ricevuta dal capo dello Stato, è la risposta più bella che si poteva dare ai vari Gasparri ("arresti preventivi"), Maroni (applicazione del Daspo) e sciacalli governativi vari.
Salvato il soldato Calderoli
La Camera ha respinto una mozione di sfiducia presentata dall'IdV nei confronti del ministro Calderoli (ancora non mi capacito che uno così l'abbiano fatto ministro, ma questo è un altro discorso). L'accusa era di aver mentito al Parlamento in merito all'abrogazione del reato di associazione militare al fine di salvare dal processo alcuni leghisti della Guardia Nazionale Padana (?).
Niente da fare. La maggioranza dei deputati ha votato contro e quindi non se ne fa niente. Il bello è che se li chiami "casta" si incazzano pure.
Tornerà, non vi preoccupate
La Prestigiacomo sbatte la porta e se ne va in lacrime dal Pdl. Anche la Carfagna - forse qualcuno ricorderà - un paio di settimane fa fece lo stesso per dissapori con la Mussolini e per la vicenda Cosentino. Poi fece una bella chiacchierata col premier e tutto tornò a posto. Anche la Prestigiacomo ha detto "ne parlerò a Berlusconi". Non vi preoccupate, fanno così ma poi tornano, tornano.
Good night
Vi ricordate quando da Wikileaks venne fuori che Berlusconi è stato "rovinato dai party"? Date un'occhiata qui.
martedì 21 dicembre 2010
10 anni
Una volta che uno di questi, invece di essere spostato a destra e a manca tra le varie diocesi finisce dentro, la notizia merita di essere segnalata.
Caro Berlusconi, vai pure tranquillo...
Oggi Casini, dopo tanti niet, ha mostrato le prime timide aperture a Berlusconi. Ieri D'Alema ha dichiarato che la sinistra "è ora che si metta in gioco" accettando di fare riforme serie insieme a Berlusconi.
Caro Berlusconi, stai pure tranquillo: finché all'opposizione ci sarà questa gente qui, potrai governare altri 100 anni.
Ciao Enzo
Nel 1982 avevo 12 anni, ma quel 11 luglio rimane un ricordo vividissimo e indelebile.
(fonte immagine: repubblica.it)
Caso Calipari, qualcuno ci può spiegare?
I files di Wikileaks hanno tirato di nuovo in ballo il nostro paese. E non per dirci che Berlusconi è un incapace, come è già successo in precedenza e come sappiamo bene, ma per una questione un pelino più delicata. Si tratta infatti del caso di Nicola Calipari, l'agente segreto italiano ucciso nel 2005 in Iraq da dei colpi di arma da fuoco partiti da un posto di blocco americano.
Secondo quanto trapela dai files pubblicati dal sito che fa riferimento ad Assange, "il rapporto italiano sulla morte di Nicola Calipari in Iraq, almeno nella parte che definiva l'uccisione del funzionario dei servizi da parte di un posto di blocco americano come 'non intenzionale', era costruito allo scopo di evitare ulteriori inchieste della magistratura italiana".
A firmare il rapporto fu l'ambasciatore americano Mel Sembler, il quale scrisse anche che "il governo italiano 'bloccherà i tentativi delle commissioni parlamentari di aprire indagini', malgrado vi siano già delle precise richieste delle opposizioni in proposito, sostenendo la tesi del 'tragico incidente'". Insomma, la morte di Calipari ci è sempre stata spacciata come "non intenzionale". Le rivelazioni di Wikileaks sembrano invece andare nella direzione opposta.
Non sarebbe male che qualcuno, magari Berlusconi stesso, dicesse qualcosa in proposito. Spiegasse in Parlamento quello che c'è da spiegare. Se non per noi, almeno per i familiari.
Secondo quanto trapela dai files pubblicati dal sito che fa riferimento ad Assange, "il rapporto italiano sulla morte di Nicola Calipari in Iraq, almeno nella parte che definiva l'uccisione del funzionario dei servizi da parte di un posto di blocco americano come 'non intenzionale', era costruito allo scopo di evitare ulteriori inchieste della magistratura italiana".
A firmare il rapporto fu l'ambasciatore americano Mel Sembler, il quale scrisse anche che "il governo italiano 'bloccherà i tentativi delle commissioni parlamentari di aprire indagini', malgrado vi siano già delle precise richieste delle opposizioni in proposito, sostenendo la tesi del 'tragico incidente'". Insomma, la morte di Calipari ci è sempre stata spacciata come "non intenzionale". Le rivelazioni di Wikileaks sembrano invece andare nella direzione opposta.
Non sarebbe male che qualcuno, magari Berlusconi stesso, dicesse qualcosa in proposito. Spiegasse in Parlamento quello che c'è da spiegare. Se non per noi, almeno per i familiari.
lunedì 20 dicembre 2010
Gay nelle forze armate
Negli USA è passata la legge, fortemente voluta da Obama, che cancella una volta per tutte la discriminante dell'omosessualità per poter accedere alle forze armate. Sembra incredibile che ancora nel terzo millennio l'orientamento sessuale di una persona ne possa pregiudicare, in molti paesi, l'accesso a particolari e specifici settori.
Dacci oggi la nostra sbroccata quotidiana
Ogni tot giorni Berlusconi sbrocca, e questa non è una novità, ormai ci siamo abituati (e questo è male). Anche oggi ha sbroccato alla grande. Lasciando perdere le accuse patetiche, rivolte alla magistratura, riguardo un accordo sottobanco con Fini, a un certo punto ha detto: "Noi andremo in campagna elettorale a spiegare quello che è successo, quando la gente capirà ancora di più Fini è destinato a sparire".
Berlusconi si consoli: se la gente avesse capito fin da subito, anche lui sarebbe già sparito da un pezzo.
Berlusconi si consoli: se la gente avesse capito fin da subito, anche lui sarebbe già sparito da un pezzo.
Piano piano ci stiamo arrivando
Allora, Alemanno vuole rafforzare la cosiddetta "zona rossa" attorno ai sacri palazzi; Mantovano e Maroni vogliono applicare il Daspo (la misura per tenere lontani i facinorosi dagli stadi) anche a chi protesta. Adesso è uscito fuori Gasparri, il quale - poveretto - chiede gli arresti preventivi per chi ha intenzione di manifestare.
La Birmania è dietro l'angolo.
domenica 19 dicembre 2010
"La chiesa non fa politica"
Repubblica, questa mattina, ci delizia con una bella intervista al cardinal Bagnasco, presidente della CEI. Il quale, tra le altre cose, dice:
...la Chiesa non è un'agenzia politica chiamata a prendere parte alla battaglia dei partiti. Il suo compito è quello di annunciare la salvezza di Cristo e quindi di elevare la coscienza morale e spirituale della società, rendendo Dio presente nello spazio pubblico.
Chissà se questo "non prendere parte alla battaglia dei partiti" e "elevare la coscienza morale e spirituale della società" passa anche attraverso certe telefonate fatte proprio da Bagnasco a Berlusconi per ordinare il reintegro dei fondi alle scuole paritarie cattoliche che Tremonti aveva osato tagliare nella scorsa finanziaria?
Tommaso Padoa-Schioppa
Leggo che se n'è andato Tommaso Padoa-Schioppa, tra le altre cose ministro dell'economia dell'ultimo governo Prodi. La sua notorietà deriva più che altro dall'aver coniato il neologismo "bamboccioni", e anche dall'aver pronunciato la famosa frase "pagare le tasse è bellissimo", o qualcosa del genere (mentre invece qualcun altro di nostra conoscenza sbraitava in piazza che se sono troppo alte è moralmente giusto non pagarle).
Penso però che meriti di essere ricordato per un altro motivo: si tratta infatti di uno dei pochi casi di ministri di una certa notorietà a non avere mai avuto guai giudiziari. Se si spulcia la sua pagina su Wikipedia, infatti, ci si accorge che è arrivato a 70 anni senza neppure un piccolo avviso di garanzia, una notifichina, niente di niente.
Oggi come oggi non è cosa da poco.
Penso però che meriti di essere ricordato per un altro motivo: si tratta infatti di uno dei pochi casi di ministri di una certa notorietà a non avere mai avuto guai giudiziari. Se si spulcia la sua pagina su Wikipedia, infatti, ci si accorge che è arrivato a 70 anni senza neppure un piccolo avviso di garanzia, una notifichina, niente di niente.
Oggi come oggi non è cosa da poco.
sabato 18 dicembre 2010
D'accordo con Facci
Non dovrei precisarlo, ma io sto coi poliziotti: voglio che siano pagati di più, voglio che non siano mandati allo sbaraglio, che abbiano attrezzature adeguate, che non debbano affrontare criminali organizzati come se fossero cassintegrati della Fiat; ma voglio, nondimeno, che siano perseguiti se pestano e scalciano inutilmente un ragazzo riverso per terra, perché chi sorveglia il rispetto delle regole è tenuto a rispettarle più degli altri.
Quanto mi scoccia, a volte, essere completamente d'accordo con Facci.
venerdì 17 dicembre 2010
Chi complottò contro De Magistris
Ho scritto parecchi articoli in passato sulla vicenda dell'ex pm De Magistris e sulla sua delegittimazione da parte di pezzi della magistratura e della politica - con le sue inchieste era arrivato troppo in alto.
Il rinvio a giudizio, oggi, di persone a vario titolo coinvolte in questa vicenda, potrebbe dimostrare che forse il complotto di cui si è dichiarato vittima l'ex magistrato non era poi tanto campato per aria.
Come Pappa e Ciccia
Feltri lascia quindi Il Giornale e si associa a Belpietro. Lavoreranno insieme a Libero, diventandone azionisti. Un po' come Travaglio e Padellaro al Fatto Quotidiano, per intenderci. Guai a voi se ridete...
Maroni & Alfano
Maroni e Alfano sono scesi in campo, a fianco del Pdl, per stigmatizzare la decisione dei magistrati di rimettere in libertà (in attesa di processo) i giovani accusati di essere i responsabili dei tafferugli di martedì scorso a Roma.
Maroni, naturalmente, non condivide la decisione, e dice che "sarebbe stato più logico mantenere lo stato di fermo". Noi, ovviamente, rispettiamo quello che pensa, ma allo stesso modo ricordiamo al ministro - non pensavo ce ne fosse bisogno - che le decisioni della magistratura non seguono una linea di logicità dettata dalle pulsioni e dagli stati d'animo del momento, ma seguono ciò che prescrive la legge in materia di mantenimento o meno della custodia cautelare. Se i giudici hanno deciso di rimetterli fuori in attesa del processo, evidentemente hanno valutato che non esistono i requisiti per tenerli dentro. Possibile che lo debba spiegare io a Maroni?
Alfano naturalmente non è da meno, e per vederci chiaro ha mandato, tanto per cambiare, gli ispettori ministeriali per cercare di fare luce sul misterioso rilascio. Anche qui, mi permetto sommessamente di far notare all'illustre guardasigilli che il suo compito non mi risulta essere quello di mandare ispettori a destra e a manca per valutare l'operato dei giudici. Per queste cose qui, infatti, esistono già gli appositi organi di controllo (Tribunale della Libertà, del Riesame, ecc...), che hanno proprio il compito di valutare la correttezza delle misure applicate.
Compito del ministro della Giustizia, semmai, è adoperarsi perché la giustizia funzioni, fornendo risorse, implementando gli organici, fornendo alle procure e ai tribunali le fotocopiatrici, le stampanti, il materiale d'ufficio. Questo deve fare a mio avviso il guardasigilli, non preoccuparsi dei singoli procedimenti. Ma devo essere io a spiegarlo?
Maroni, naturalmente, non condivide la decisione, e dice che "sarebbe stato più logico mantenere lo stato di fermo". Noi, ovviamente, rispettiamo quello che pensa, ma allo stesso modo ricordiamo al ministro - non pensavo ce ne fosse bisogno - che le decisioni della magistratura non seguono una linea di logicità dettata dalle pulsioni e dagli stati d'animo del momento, ma seguono ciò che prescrive la legge in materia di mantenimento o meno della custodia cautelare. Se i giudici hanno deciso di rimetterli fuori in attesa del processo, evidentemente hanno valutato che non esistono i requisiti per tenerli dentro. Possibile che lo debba spiegare io a Maroni?
Alfano naturalmente non è da meno, e per vederci chiaro ha mandato, tanto per cambiare, gli ispettori ministeriali per cercare di fare luce sul misterioso rilascio. Anche qui, mi permetto sommessamente di far notare all'illustre guardasigilli che il suo compito non mi risulta essere quello di mandare ispettori a destra e a manca per valutare l'operato dei giudici. Per queste cose qui, infatti, esistono già gli appositi organi di controllo (Tribunale della Libertà, del Riesame, ecc...), che hanno proprio il compito di valutare la correttezza delle misure applicate.
Compito del ministro della Giustizia, semmai, è adoperarsi perché la giustizia funzioni, fornendo risorse, implementando gli organici, fornendo alle procure e ai tribunali le fotocopiatrici, le stampanti, il materiale d'ufficio. Questo deve fare a mio avviso il guardasigilli, non preoccuparsi dei singoli procedimenti. Ma devo essere io a spiegarlo?
Tana libera tutti?
Tutti i tiggì, ieri sera, Emilio Fede in testa, hanno pompato la notizia della scarcerazione dei responsabili degli scontri di martedì a Roma. Pazienza Alemanno ("protesto!", ha detto), poveretto, che meglio di così non può fare. Ma ci fosse stato uno di quei tiggì che abbia detto che gli scarcerati sono fuori in attesa di processo.
giovedì 16 dicembre 2010
Libera chiesa in libero poco libero stato
L'Avvenire, organo ufficiale dei vescovi, ha definito il nascente terzo polo un "pasticcio". Casini, ovviamente, reduce guarda a caso dalla messa, ha subito detto che è pronto a tenerne conto. Che è quello che fa la politica da quando esiste: tenere conto di quello che dice la chiesa.
Lui ne ha già tre
Il fratello di Berlusconi è stato rinviato a giudizio per la vicenda delle intercettazioni telefoniche passate dal Giornale al premier all'epoca della scalata di Bnl da parte di Unipol. Per il premier è stata chiesta l'archiviazione. I magistrati avranno pensato che tre processi in corso possono bastare.
mercoledì 15 dicembre 2010
Mentre questi cazzeggiano
Mentre in Parlamento sono tutti presi a festeggiare la fiducia (anche se non si capisce bene cosa ci sia da festeggiare), l'Ocse, en passant, comunica che l'Italia ha vinto la medaglia di bronzo della pressione fiscale. Cioè siamo il terzo paese al mondo che fa pagare più tasse ai suoi concittadini.
Naturalmente agli allegri parlamentari questa cosa non fa né caldo né freddo, visto gli emolumenti di cui godono. A qualche cittadino, però, che notoriamente gode di stipendi un pelino più bassi di lorsignori, questa cosa potrebbe anche fare girare un po' le balle. Anche perché è utile ricordare che Berlusconi e soci, durante la campagna elettorale per le politiche del 2008, avevano fatto una promessa in proposito. Eccola qua:
Naturalmente gli italiani, e anche questa è storia nota, sono di memoria corta e certe cose se le scordano. E quindi a nessuno viene in mente che Berlusconi promise "una graduale e progressiva riduzione della pressione fiscale sotto il 40% del Pil" (adesso è al 43,5%). Intanto loro festeggiano.
Ah, dimenticavo, chi fosse preso da irresistibile curiosità e volesse dare una letta al programma (balle comprese) con cui Berlusconi ha vinto le elezioni nel 2008, può farlo qui. Senza ridere, però. Mi raccomando.
Naturalmente agli allegri parlamentari questa cosa non fa né caldo né freddo, visto gli emolumenti di cui godono. A qualche cittadino, però, che notoriamente gode di stipendi un pelino più bassi di lorsignori, questa cosa potrebbe anche fare girare un po' le balle. Anche perché è utile ricordare che Berlusconi e soci, durante la campagna elettorale per le politiche del 2008, avevano fatto una promessa in proposito. Eccola qua:
Naturalmente gli italiani, e anche questa è storia nota, sono di memoria corta e certe cose se le scordano. E quindi a nessuno viene in mente che Berlusconi promise "una graduale e progressiva riduzione della pressione fiscale sotto il 40% del Pil" (adesso è al 43,5%). Intanto loro festeggiano.
Ah, dimenticavo, chi fosse preso da irresistibile curiosità e volesse dare una letta al programma (balle comprese) con cui Berlusconi ha vinto le elezioni nel 2008, può farlo qui. Senza ridere, però. Mi raccomando.
Perché Berlusconi ha vinto (mediaticamente)
Non penso che ci sia qualcuno che possa affermare, parlando seriamente, che la fiducia ottenuta ieri dal governo sia una vittoria politica. Per il semplice fatto, come ormai ci è stato ripetutamente spiegato, che alla Camera Berlusconi sarà sempre in balìa degli umori dei finiani e dell'opposizione. Dovrà mercanteggiare, anche qui, ed elemosinare i voti su qualsiasi provvedimento - un po' come è stato finora, per intenderci.
Quindi, nonostante i proclami dei soliti tiggì, quella di Berlusconi è stata una vittoria esclusivamente mediatica. Una vittoria di Pirro che avrà come unica conseguenza (e Bossi, che è tornato a chiedere elezioni, l'ha già capito benissimo) quella di allungare ancora un po' l'agonia del governo. Poi si può discutere di tutto, ma i fatti sono questi.
L'unico risultato degno di nota ottenuto dal governo - questo sì, mediaticamente importante - è stata la spaccatura, sia alla Camera che al Senato, di Futuro e Libertà, spaccatura che ha contribuito al raggiungimento del risultato. Naturalmente dalle responsabilità, come al solito, non possono sottrarsi né il Pd né l'IdV, visto che quattro dei transfughi che hanno aiutato Berlusconi (Razzi, Scilipoti, Calearo e Cesario) provengono da questi partiti.
Da segnalare, per chiudere, l'apertura della Lega nei confronti di una eventuale maggioranza allargata a Casini e ai suoi. "Sull’Udc non c’è nessun veto da parte nostra", ha dichiarato Bossi poco dopo il voto. Quello stesso Bossi che fino a pochi giorni fa a Casini dava dello stronzo.
La politica è anche questo. Purtroppo.
Quindi, nonostante i proclami dei soliti tiggì, quella di Berlusconi è stata una vittoria esclusivamente mediatica. Una vittoria di Pirro che avrà come unica conseguenza (e Bossi, che è tornato a chiedere elezioni, l'ha già capito benissimo) quella di allungare ancora un po' l'agonia del governo. Poi si può discutere di tutto, ma i fatti sono questi.
L'unico risultato degno di nota ottenuto dal governo - questo sì, mediaticamente importante - è stata la spaccatura, sia alla Camera che al Senato, di Futuro e Libertà, spaccatura che ha contribuito al raggiungimento del risultato. Naturalmente dalle responsabilità, come al solito, non possono sottrarsi né il Pd né l'IdV, visto che quattro dei transfughi che hanno aiutato Berlusconi (Razzi, Scilipoti, Calearo e Cesario) provengono da questi partiti.
Da segnalare, per chiudere, l'apertura della Lega nei confronti di una eventuale maggioranza allargata a Casini e ai suoi. "Sull’Udc non c’è nessun veto da parte nostra", ha dichiarato Bossi poco dopo il voto. Quello stesso Bossi che fino a pochi giorni fa a Casini dava dello stronzo.
La politica è anche questo. Purtroppo.
martedì 14 dicembre 2010
Da che parte sto
Giusto per evitare fraintendimenti. Quando ci sono persone che invece di protestare in maniera civile incendiano auto, accerchiano blindati, tirano sassate e danno fuoco a negozi, io sono dalla parte dei manganelli.
(fonte immagine: ansa.it)
Fiducia
Berlusconi ha avuto la fiducia per tre voti. Ovviamente a lui non frega assolutamente nulla della valenza politica (tra l'altro pressoché nulla) di questo risultato. Quello che conta è che il legittimo impedimento va avanti.
lunedì 13 dicembre 2010
Il mondo visto da Stracquadanio
Vi ricordate dell'On. Stracquadanio? Era quello che diceva che in fondo non c'è niente di male se una parlamentare la dà via per fare carriera. Oggi è tornato alla carica sulla questione del mercato delle vacche in corso in queste ore alla Camera.
"Non credo assolutamente che sia accaduto, ma anche se si fosse pagato loro il mutuo non sarebbe un reato", ha detto senza nessun pudore. A volte mi viene seriamente il dubbio di essere io quello che non ha ancora capito niente della vita.
(via metilparaben)
Tetti
Penso che questo 2010 sarà ricordato, tra le altre cose, come l'anno dei tetti, delle gru e delle ciminiere. E non sarà certo un bel ricordo.
Alla buon'ora!
Ieri Fini, dalla Annunziata, ha detto apertamente quello che tutti sanno ma che nessuno si azzarda a ripetere pubblicamente.
domenica 12 dicembre 2010
Governo ladro?
Contribuenti.it ha certificato quello che si sapeva già: siamo un popolo di evasori fiscali. Addirittura primi in Europa. E poi ci lamentiamo dei politici che rubano.
sabato 11 dicembre 2010
Wikileaks, tocca al Vaticano
Il Vaticano si accoda al coro cantante di quelli che a vario titolo sono stati toccati dai giudizi espressi dagli ambasciatori americani e pubblicati da Wikileaks. "Molto grave la pubblicazione dei files", hanno dichiarato dalla Santa Sede.
Sotto tiro è finito il cardinal Bertone, braccio destro di Ratzinger, definito dall'ambasciatore americano in Vaticano come "privo di esperienza diplomatica", aggiungendo che "non sono poche le voci che vorrebbero la sua destituzione dal suo attuale incarico". Insomma, pare che il segretario di stato vaticano sia considerato un mezzo incapace; un po' come il nostro Berlusconi, per intenderci.
Un capitoletto c'è anche sulla scarsa conoscenza dei mezzi tecnologici da parte dell'entourage di Ratzinger.
Incredibile! Sembra la descrizione della nostra classe politica, tutta gente che eccetto alcune eccezioni di tecnologia e nuovi media ci capisce poco o niente (il primo è proprio, per sua ammissione, il premier).
Non poteva mancare la questione pedofilia ("Il Vaticano non ha permesso a suoi rappresentanti di testimoniare nell'ambito dell'inchiesta della commissione irlandese sullo scandalo degli abusi sessuali mostrandosi così poco collaborativo con il governo irlandese sulla questione"). Ma anche qui, come per tutto il resto, niente di nuovo.
Sotto tiro è finito il cardinal Bertone, braccio destro di Ratzinger, definito dall'ambasciatore americano in Vaticano come "privo di esperienza diplomatica", aggiungendo che "non sono poche le voci che vorrebbero la sua destituzione dal suo attuale incarico". Insomma, pare che il segretario di stato vaticano sia considerato un mezzo incapace; un po' come il nostro Berlusconi, per intenderci.
Un capitoletto c'è anche sulla scarsa conoscenza dei mezzi tecnologici da parte dell'entourage di Ratzinger.
La maggior parte dei vertici del Vaticano, tutti uomini in genere sulla settantina, non capisce i moderni media e la Santa Sede soffre di una muddled messaging (confusione nella comunicazione) per la tecnofobia dei cardinali e l'ignoranza sulle comunicazioni del XXI secolo. Solo il portavoce Federico Lombardi ha un blackberry e pochi una email".
Incredibile! Sembra la descrizione della nostra classe politica, tutta gente che eccetto alcune eccezioni di tecnologia e nuovi media ci capisce poco o niente (il primo è proprio, per sua ammissione, il premier).
Non poteva mancare la questione pedofilia ("Il Vaticano non ha permesso a suoi rappresentanti di testimoniare nell'ambito dell'inchiesta della commissione irlandese sullo scandalo degli abusi sessuali mostrandosi così poco collaborativo con il governo irlandese sulla questione"). Ma anche qui, come per tutto il resto, niente di nuovo.
Sakineh?
Confesso che non riesco a farmi un'idea precisa sulla vicenda di Sakineh. Provo a ricapitolare in base a quello che ho capito. Inizialmente era stata condannata a morte dalle autorità iraniane per adulterio (avrebbe avuto una relazione con due uomini dopo la morte del marito). La sentenza di morte, anche in seguito alla ribalta internazionale del caso, non è mai stata eseguita. Successivamente la donna è stata messa sotto processo (la sentenza ancora non è arrivata) anche per aver concorso all'omicidio del marito.
Ieri l'emittente PressTv ha mandato in onda una confessione della donna, la quale, tramite una ricostruzione filmata, ha spiegato come avrebbe fatto a portare a compimento l'omicidio del marito. Conoscendo le modalità con cui il regime iraniano fa propaganda attarverso i media, non è difficile ipotizzare - e sono in molti a farlo in queste ore - che la confessione sia stata estorta, magari con la tortura.
Tra questi c'è Amnesty International, la quale scrive sul suo sito: "Ad Amnesty International pare evidente che le autorità iraniane stiano usando i mezzi d'informazione come strumento per dipingere Sakineh Mohammadi Ashtiani alla stregua di una pericolosa criminale che merita di essere uccisa".
Ecco, al momento siamo fermi a questo punto. Piccola nota a margine: io sono comunque contro la pena di morte, sia nel caso Sakineh fosse riconosciuta colpevole di omicidio, sia, a maggior ragione, di adulterio.
Ieri l'emittente PressTv ha mandato in onda una confessione della donna, la quale, tramite una ricostruzione filmata, ha spiegato come avrebbe fatto a portare a compimento l'omicidio del marito. Conoscendo le modalità con cui il regime iraniano fa propaganda attarverso i media, non è difficile ipotizzare - e sono in molti a farlo in queste ore - che la confessione sia stata estorta, magari con la tortura.
Tra questi c'è Amnesty International, la quale scrive sul suo sito: "Ad Amnesty International pare evidente che le autorità iraniane stiano usando i mezzi d'informazione come strumento per dipingere Sakineh Mohammadi Ashtiani alla stregua di una pericolosa criminale che merita di essere uccisa".
Ecco, al momento siamo fermi a questo punto. Piccola nota a margine: io sono comunque contro la pena di morte, sia nel caso Sakineh fosse riconosciuta colpevole di omicidio, sia, a maggior ragione, di adulterio.
venerdì 10 dicembre 2010
Siti che non sono più
giovedì 9 dicembre 2010
Nuovo bazar Parlamento
Mentre in quello che dovrebbe essere il "tempio della democrazia" e il luogo più "alto" e rappresentativo del nostro paese si mercanteggia e si concorda il prezzo dei parlamentari che martedì prossimo dovrebbero salvare questa disgraziata compagine governativa, a me vengono in mente due brevi riflessioni:
1) Se anche Berlusconi ottenesse la fiducia in entrambi i rami del Parlamento, cosa cambierebbe? Al massimo di allungare un pochino l'agonia. L'accanimento terapeutico determinato da una fiducia fatta di uno o due parlamentari in più renderebbe questa maggioranza, come del resto si è visto finora, estremamente debole e subalterna ai capricci dei finiani, che continuerebbero a tenere il governo sulla graticola facendolo andare sotto a ogni provvedimento che a loro non garba (come è già successo più di una volta nel recente periodo).
2) Lo so che a quelli che stanno là dentro della cosa non frega assolutamente niente. Ma non pensano alla reazione schifata di quegli italiani - qualcuno ancora c'è - costretti ad assistere a questo ignobile spettacolo (idee e ideali sacrificati alle poltrone)? Mi viene in mente l'immagine evangelica dei mercanti nel tempio. La differenza, purtroppo, è che qui non arriverà nessun "Cristo" a rovesciare i banchi e a cacciare tutti fuori.
Vespa contro Cenerentola
Sinceramente non capisco il motivo per cui l'Osservatorio dei minori si sia agitato tanto per il promo alla puntata di Porta a porta che ha interrotto Cenerentola - sta a vedere che mi tocca pure prendere le difese di Bruno Vespa.
Antonio Marziale, consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, ha dichiarato: "non è ammissibile che una delle sempre più rare occasioni di intrattenimento dedicate ai bambini e alle famiglie debba essere funestata da uno spot inquietante, intitolato 'Chi protegge i nostri figli?'".
A parte il fatto che a me non sembra che le occasioni di intrattenimento dedicate ai bambini siano così poche (esistono canali che trasmettono esclusivamente cartoni animati), non vedo in che modo un semplice spot di pochi secondi possa turbare e inquietare i bambini. A mio avviso sono infatti ben altri gli spot "inquietanti" che sono obbligati a sorbirsi durante la cosiddetta programmazione dedicata a loro.
Per come la vedo io, poi, sono molto più "nefasti" i plastici di Bruno Vespa.
mercoledì 8 dicembre 2010
Le domande de La Padania
La Padania, ieri, dopo aver appreso della imminente scarcerazione del marocchino inizialmente fermato perché ritenuto responsabile della morte di Yara, ha cambiato il tiro. Una mossa abbastanza logica, vi pare? L'accusato non c'entra niente e allora con chi ce la prendiamo? Ma con la giustizia, che diamine! Quella giustizia che ha osato scarcerarlo dopo che alcuni bravi cittadini avevano già cominciato ad appendere lenzuoli contro gli extracomunitari.
Ma che razza di giustizia è?, si interrogano allarmati i cronisti del prestigioso quotidiano. E citano nel sommario tre casi di (secondo loro) mala-giustizia. "Gorgo, per la Cassazione ergastolo eccessivo per chi ha seviziato e fatto a pezzi i coniugi Pelizzardi", è il primo. E' vero, dopo due gradi di giudizio la Cassazione ha sentenziato che sia revocato l'ergastolo, ma non a chi ha materialmente commesso il delitto (si è suicidato in carcere 4 mesi dopo il delitto), ma a quello che è considerato una sorta di fiancheggiatore e che non ha quindi partecipato materialmente al delitto stesso.
C'è qualche differenza? Sì, c'è, ma la Padania non se ne cura.
Il secondo caso evidenziato dall'organo ufficiale della Lega Nord riguarda la tragedia avvenuta a Lamezia Terme: un marocchino ubriaco e drogato che falcia sette ciclisti. Come mai non è ancora stato convalidato il fermo?, si chiede inviperita la Padania. La risposta è molto semplice: perché l'udienza di convalida - convalida chiesta anche dalla procura di Lamezia Terme - è fissata per domani. Si chiamano "tempi tecnici". Chissà se la Padania riporterà con altrettanta enfasi l'eventuale notizia della sua concessione.
Il terzo caso riguarda ancora la vicenda di Yara. Secondo la Padania è un caso di mala-giustizia il fatto che un'errata interpretazione delle intercettazioni telefoniche abbia consentito la scarcerazione del marocchino inizialmente sospettato dell'omicidio. Ora, si potrebbe tentare di spiegare agli alfieri di Bossi che sarebbe semmai stato un caso di mala-giustizia se nessuno si fosse accorto dell'errore e il giovane immigrato fosse stato tenuto in carcere pur non c'entrando niente. Ma non mi sembra il caso di perdere tempo a spiegare un concetto così banale a chi non vuole capire.
Cosa si ricava, alla fine, da tutto ciò? Che parlare alla pancia delle persone paga sempre. Ognuno dei tre casi buttati lì dalla Padania per dimostrare chissà cosa sulla giustizia, infatti, ha una sua spiegazione logica e coerente (poi che si sia d'accordo o meno è un altro discorso). Basta solo non fermarsi ai titoloni roboanti e approfondire un pochino. Una cosa che un leghista (e non solo lui per la verità) non farà mai.
martedì 7 dicembre 2010
Frattini forever
Qualcuno può spiegare all'arguto Frattini (lo so, è un'impresa titanica) che Julian Assange è stato arrestato perché accusato di stupro, e non per la vicenda Wikileaks? E che quindi l'uscita "Assange ha fatto del male alle relazioni diplomatiche internazionali e mi auguro che sia interrogato e processato come le leggi stabiliscono" poteva anche risparmiarsela, facendo una più bella figura?
Due milioni che salutano la tv
Pare che un paio di milioni di persone, dopo il passaggio al digitale terrestre abbiano detto addio alla tv. Allora è vero che si può campare anche senza.