sabato 1 novembre 2025

Michela e Dumas

Per una singolare concomitanza di circostanze, io e Michela oggi eravamo entrambi a casa da soli, quindi abbiamo deciso di unire le nostre solitudini e abbiamo pranzato insieme. Padre e figlia alla stessa tavola a chiacchierare del più e del meno in compagnia di un piatto di fusilli col tonno: evento più unico che raro ma che ha fatto a entrambi molto piacere. La giornata, oggi, almeno in queste lande romagnole, più che novembrina sembrava settembrina, quindi per coprire i tre chilometri e mezzo che separano le nostre abitazioni ho lasciato la macchina al suo posto e ho utilizzato le gambe, camminando sulla bellissima pista ciclo-pedonale che costeggia il Marecchia e che da sempre è la mia compagna preferita di camminate.


Ho letto da qualche parte che camminare, specie se lo si fa in spazi verdi e aperti, non reca vantaggi solo fisici, che più o meno sono noti a tutti, ma anche psicologici. Si abbassa ad esempio il famoso/famigerato cortisolo, l'ormone dello stress, mentre l'organismo aumenta la produzione di endorfine e serotonina, sostanze che procurano benessere. Inoltre, camminare riduce l'ansia e aumenta il buon umore. In realtà non era mia intenzione scrivere un post sui benefici delle camminate, ma i post, una volta iniziati, poi vanno per conto loro, chi scrive non è che può fare granché. 

Adesso sono a casa e, dopo due ore e mezza di camminata a buon passo con conseguente buon umore alle stelle, sono spaparanzato in poltrona con un nuovo libro che mi accingo a cominciare.


Questo romanzo, probabilmente uno dei più celebri della letteratura di tutti i tempi, si inserisce nel novero delle mie personali lacune da colmare nell'ambito dei classici. L'edizione che vedete qui sopra l'avevo comprata qualche anno fa su una bancarella dell'usato dalle parti di Ferrara, se non ricordo male, poi l'avevo accantonata nell'angolo della libreria in cui tengo i libri in attesa. Ogni volta che ci passavo davanti guardavo la costa del libro e pensavo: Ok, è il momento. Poi però lo lasciavo lì e leggevo altro. Credo che fossi intimorito dalla mole (questa edizione ha oltre 550 pagine) e dalle decine di personaggi elencati nell'apposita pagina. Però pensavo anche che l'Alexandre Dumas (padre, non figlio) che ha scritto I tre moschettieri è lo stesso Alexandre Dumas che ha scritto Il conte di Montecristo, romanzo che lessi qualche anno fa (ne avevo scritto qui) e che divorai. Quindi, perché no? Metto perciò da parte le titubanze e, col favore delle endorfine ancora in circolo, mi accingo a cominciarlo :-)

4 commenti:

  1. Anche mio figlio ed io oggi abbiamo pranzato insieme, cosa altrettanto inusuale, ma noi in pizzeria.
    Buona lettura dei Tre Moschettieri!

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  2. Ho letto i Tre moschettieri tanti anni fa ma non ce l'ho fatta a finirlo, troppo lungo e prolisso ma credo che tu non avrai questo tipo di problema :)

    Pierre

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    1. Ho letto le prime 25 pagine e per ora mi piace. Vedremo.

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