venerdì 15 agosto 2025

Riflessioni sull'amore

Difficile immaginare Roberto Saviano discettare di amore. È una cosa che ti aspetti, che ne so, da Umberto Galimberti, Vittorino Andreoli, Paolo Crepet, autori che su questo argomento hanno scritto libri interi. Ma non da Saviano. Eppure anche lui ci si è cimentato, con riflessioni tutt'altro che banali. 

Qualche settimana fa Saviano è stato ospite di Andrea Moccia, di Geopop, per una lunga chiacchierata sull'origine della malavita in Italia e, inevitabilmente, il discorso è poi caduto sull'ultimo libro dello scrittore, L'amore mio non muore, di cui avevo scritto qui. Partendo dalla storia del romanzo, che è un romanzo d'amore, Saviano fa alcune interessanti considerazioni riguardo alla differenza tra innamoramento e amore, ribaltando un po' l'impostazione antropologica classica secondo cui l'innamoramento e la passione finiscono in breve tempo dopodiché una relazione si regge su interessi comuni, complicità, figli, casa e quant'altro. A questo proposito mi ha colpito molto l'espressione "l'innamoramento è anarchico mentre l'amore è conservatore". Non ci avevo mai pensato.

Interessanti anche le riflessioni attorno all'eterna domanda: Se io ho amato e poi la relazione col mio amato è finita (per qualsiasi motivo), quel tempo è stato tempo perso? Ho isolato lo spezzone della chiacchierata tra i due in cui Saviano fa queste considerazioni e lo ripubblico qui sotto. Secondo me sono molto interessanti. 

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