Mi sono imbattuto in questa bellissima lezione di storia di Alessandro Barbero interrogato da Marco Travaglio, in cui il grande storico riassume in un'oretta l'enorme mole di vicende complesse che hanno portato alla situazione di oggi e alla guerra tra Russia e Ucraina. Guerra che non è iniziata nel 2022, come molti pensano, e neppure nel 2014, ma molto molto prima.
A partire dal minuto 12, più o meno, c'è una interessante riflessione di Barbero sulla "partigianeria" che da sempre è tratto peculiare dell'essere umano.
Ora, è vero (ce l'hanno ripetuto fino alla nausea) che abbiamo un aggressore e un aggredito ed è altrettanto vero che le menti ordinarie tendono a ragionare su singole vicende isolate e non su schemi complessivi, ma se si guarda la storia nel suo complesso si scopre che non c'è chi abbia completamente ragione e chi completamente torto ma si tratta di una storia lunga e complessa in cui torti e ragioni sono più o meno equamente distribuiti. Come si decide da che parte stare, visto che l'essere umano per sua natura deve comunque parteggiare per qualcuno?
Per ampliare il discorso.
RispondiEliminahttps://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-qualche-notizia-sull-u2019ucraina
Finché c'è onesta intellettuale, disinteresse relativo e cognizione di causa, tutto si può argomentare e tutto si può discutere. Quando questi principi mancano, inizia una situazione in cui è proprio inutile perdere tempo. PENZIERO MIOH! (a proposito, il mio pensiero si trova sul mio blog: http://zonadisconforto.blogspot.com, ho affrontato anche il tema del faziosismo e del problema dell'adesione alle ideologie)
RispondiEliminaL'onestà intellettuale ormai è merce rara. E anche argomentare ormai è di una certa inutilità, dal momento che se non si prende posizione netta su qualsiasi cosa ma si prova a guardare i problemi da diverse angolazioni si viene guardati con sospetto e incasellati in una certa categoria.
EliminaHo inserito il tuo blog nel mio blogroll.
Ciao omonimo.