Questa cosa la dicevano in tempi non sospetti vari analisti geopolitici come ad esempio Lucio Caracciolo, Dario Fabbri e altri. Tutti quelli che lo dicevano venivano, e vengono tuttora, apostrofati dai sostenitori della mattanza in corso come pacifinti, traditori, amici di Hamas e sciocchezze simili.
Che lo scopo di distruggere Hamas è una balla lo ammette oggi, apertamente, il portavoce dell'esercito israeliano, che può essere accusato di tutto tranne che di amicizia con Hamas: "Bombardateli quanto vi pare. Non moriranno mai. Hamas è un'ideologia. E non possiamo eliminare un'ideologia con le bombe. Dire che faremo sparire Hamas, significa gettare sabbia negli occhi della gente."
L'insistenza con cui il criminale di guerra Netanyahu continua a ripetere che la guerra (in realtà non è una guerra ma un genocidio) andrà avanti finché Hamas non sarà eliminato era ed è una balla, dietro la quale si nasconde la sua reale intenzione di sterminare i palestinesi. Appunto perché Hamas è un'ideologia e il terrorismo una tecnica di guerriglia, e non si può fare la guerra a una tecnica, sarebbe come pretendere di fare la guerra al 4-4-2 nel calcio.
È già il secondo scontro in pochi giorni tra i vertici dell'esercito israeliano e Netanyahu, il quale, dopo otto mesi di "guerra", viene oggi accusato dai suoi generali di non avere una strategia precisa e di non avere idea di cosa fare una volta che la "guerra" sarà terminata.
Nel frattempo i civili palestinesi continuano a essere sterminati nell'indifferenza dell'occidente, anzi con la complicità dell'occidente, il quale continua a fornire armamenti a Israele. Lo stesso occidente che nella guerra tra Russia e Ucraina fornisce armi a quest'ultima perché invasa e oggetto delle angherie di Putin, mentre nella guerra a Gaza fornisce armi all'aggressore e a colui che sta commettendo un genocidio.
Il nostro leggendario doppio standard, ormai famoso nel mondo.
A scomparire sarà Netanyahu stesso, quelli come lui raramente muoiono di vecchiaia. È storia.
RispondiElimina"Appunto perché Hamas è un'ideologia e il terrorismo una tecnica di guerriglia, e non si può fare la guerra a una tecnica, sarebbe come pretendere di fare la guerra al 4-4-2 nel calcio." Questa analogia mi ha divertito e te la copierò! :-)
RispondiEliminaPiù seriamente, per il resto, sono d'accordo con te.
Io, per scelta, non seguo né la cronaca italiana né gli opinionisti italiani ma anche le "mie" fonti sin dal primo giorno sottolineavano che non si può uccidere un'ideologia.
Il punto allora è, secondo me, perché la stessa affermazione ovvia e di buon senso detta dal generale israeliano è considerata attendibile mentre detta da chiunque altro non lo è.
Il punto è che oggi si ha la tendenza ad attribuire troppa importanza al ruolo di chi dice qualcosa invece che valutare la sostanza. Tenere presente il ruolo può avere senso come garanzia di correttezza di un'affermazione tecnica/scientifica ma quando si tratta di un'osservazione ovvia che importanza ha chi l'asserisce?
Non ci serve un matematico per dirci che 2+2 fa 4!
Un altro punto da chiedersi è "perché adesso?" ma non voglio scriverti un commento troppo lungo.
In brevissimo, secondo le "mie" fonti, Netanyahu sta solo aspettando l'arrivo di una portaerei americana (che darà un aiuto essenziale) con il suo gruppo navale, previsto a giorni, per lanciare un attacco contro gli hezbollah. Militarmente l'attacco potrebbe essere catastrofico anche per Israele dato l'armamento degli hezbollah (per non parlare del pericolo di allargamento del conflitto) e lo scopo sembra quindi essere solo politico, se non personale. Ecco quindi che i generali prendono le distanze da Netanyahu. Vedremo...
Non so, potrebbe essere una chiave di lettura. Per quanto riguarda la sproporzione della risposta di Israele all'attacco di Hamas del 7 ottobre, mi sembra interessante l'analisi di Dario Fabbri, il quale sostanzialmente (è una faccenda complessa, difficile riassumerla in poche righe) dice che va interpretata come tentativo di disarticolare gli Accordi di Abramo.
EliminaRiassumo brutalmente.
Nel 2020 sono stati firmati gli Accordi di Abramo, che sono un patto di mutuo riconoscimento tra Israele, Emirati Arabi e Bahrein, accordi voluti dagli Stati Uniti in chiave anti-iraniana. L'attacco di Hamas (Hamas è un agente dell'Iran) del 7 ottobre è stato sferrato un attimo prima che tali accordi fossero firmati anche dall'Arabia Saudita, e aveva lo scopo di convincere le monarchie del golfo che già avevano firmato che non conveniva a loro mettersi sotto la "gonna" di Israele perché non era affidabile. L'attacco del 7 ottobre aveva quindi lo scopo di spaccare il fronte Israele-stati arabi nato con la sottoscrizione degli accordi.
Con la brutale risposta all'attacco del 7 ottobre, Israele ha voluto in sostanza dimostrare la sua affidabilità e usa questa risposta sproporzionata e brutale per dire ai paesi arabi sottoscrittori dell'accordo: Ok, il 7 ottobre Hamas (cioè l'Iran) ci ha messo sotto scacco, ma noi siamo sempre la più grande potenza militare del medio oriente.
Non so, tra tutte le spiegazioni che circolano questa mi sembra la più convincente. Ne parla Fabbri qui.
Giusto.
EliminaBeh, l'interpretazione della risposta di Israele agli attacchi del 7 ottobre richiederebbe molto spazio e quindi non ci provo neppure!
EliminaNel mio commento mi limitavo a cercare di interpretare il recente contrasto fra Netanyahu e vertici dell'esercito.
Comunque adesso mi guardo il video che hai linkato!
Ho ascoltato/visto il video di Fabbri. Se ho ben capito dice: la risposta di Israele è stata brutale perché vuole dimostrare la propria forza. In questo modo gli stati arabi nemici dell’Iran, che avevano firmato gli accordi di Abramo in funzione anti-Iran, sapranno che Israele ha la capacità militare di proteggerli (dall’Iran suppongo).
EliminaPremetto che non sono un esperto di questa problematica ma ho dubbi su questa interpretazione.
. Israele bombardando Gaza non ha dato prova di grandi capacità militari: ha semplicemente distrutto, in maniera indiscriminata e senza preoccuparsi delle vittime civili, l’equivalente di una grande città. Semmai ha dimostrato da una parte di dipendere dall’appoggio americano (per le munizioni) e, dall’altra, di avere grande influenza sia sui politici democratici che repubblicani che più volte hanno garantito il loro appoggio, praticamente incondizionato, a Israele.
Il fatto che ancora dopo 7-8 mesi Hamas sia tutt’altro che sconfitto non dimostra la forza militare di Israele, idem il ritiro delle forze di terra a causa delle alte perdite fra i suoi soldati.
. L’Iran (sciita) non minaccia militarmente nessun stato arabo (sunniti): non riesco a concepire la necessità di questi di nascondersi sotto “la gonna (militare) di Israele”.
. Ancora più significativo è il successo della diplomazia cinese di ormai diversi mesi fa che ha portato al riallacciamento dei rapporti diplomatici fra Arabia Saudita e Iran (Arabia Saudita e Iran ripristinano i rapporti diplomatici. Mediatrice: la Cina
da IlSole24Ore.com). Non solo: dal 1 gennaio 2024 Emirati Arabi, Egitto, Etiopia e Iran fanno parte dei BRICs mentre l’Arabia Saudita ha fatto domanda per entrarvi.
Insomma le relazione fra Iran e paesi arabi non sono mai state migliori.
. Gli stessi generali Israeliani, come scrivi nel tuo pezzo, hanno affermato che non sono in grado di sconfiggere Hamas: traballa quindi la logica che questo attacco sia una dimostrazione di forza militare. Questo può sembrare un contro senso data la distruzione provocata a Gaza: bisogna però tenere presente che Hamas non è un esercito, non ha antiaerea ma solo armi leggere e qualche missile letteralmente fatto in casa.
. La reazione di Teheran all’attentato israeliano all’ambasciata iraniana in Siria, con l’attacco missilistico (14 aprile) a vari obiettivi militari israeliani (precedentemente allertati dall’Iran e quindi senza vittime), è stato una grande dimostrazione di forza e, parimenti, di debolezza israeliana.
Quindi se la guerra a Gaza continua (dopo la prova di forza dell’Iran e di debolezza di Israele) allora il suo scopo non è quello di provare la propria forza.
La spiegazione della strategia Israeliana è, secondo me, la più semplice: convincere con le cattive, cioè con il terrore, con la fame e letteralmente distruggendo ogni possibilità di vita, la popolazione di Gaza ad andarsene in Egitto (o altrove) e incorporarne così i territori nello stato di Israele.
La mia risposta ti suonerà paradossale: è bene che gli esperti abbiano opinioni diverse perché così è più probabile che qualcuno abbia indovinato come stanno le cose!
EliminaAl contrario se tutti gli analisti sono concordi su qualcosa, specialmente se si tratta di un argomento scottante, con grandi interessi in gioco, allora o la questione è banale (e allora non c'era bisogno della loro opinione!) oppure sono d'accordo e, probabilmente, nascondono qualcosa!
Comunque, al di là delle battute, sono d'accordo con te e credo anch'io che, forse, fra cento anni si saprà con esattezza come stavano le cose in questa guerra...
Ritorno su questo tuo articolo di qualche giorno fa per segnalarti una notizia di poche ore fa molto significativa.
EliminaLa Lega Araba ha tolto hezbollah (in buona parte sciita e filo-iraniana) dalla lista delle organizzazioni terroristiche.
Ovviamente la scelta dei tempi non può essere casuale e, mi pare, dimostra quanto gli stati arabi non siano interessati a nascondersi sotto la "gonna di Israele" per paura dell'Iran. Questo a dimostrazione della significativa inversione di rotta nei rapporti fra Iran e mondo arabo di cui avevo scritto sopra...
Hamas > Iran
RispondiElimina1700 vittime
Netanyahu > USA
45000 vittime
Si commenta da solo.
*L'ultimo dato diffuso parla di 35.000 vittime palestinesi non come scritto erroneamente da me 45.000 ma sono dati di maggio quindi tristemente sono destinati ad aumentare.
EliminaMa hammas è sostenuto dall'Iran. Qui non si trova di una guerra locale ma di tutta la questione mediorientale di cui nessuno parla
RispondiEliminaCorrige : qui non si tratta....
Eliminahttps://www.avvenire.it/mondo/pagine/guerra-gaza-decine-di-morti-in-raid-su-campi-di-sfollati
RispondiEliminaQuando verrà espulso dal governo italiano Alon Bar? Tutto tace governo Meloni sempre più vergognoso.
"Questo avviene in Cisgiordania, nei territori occupati, dove gli israeliani non dovrebbero neppure esserci. Sono la forza di occupazione e si comportano come i nazisti. Come i nazisti. Come i nazisti. Come i nazisti. Come i nazisti. E tutti zitti. E tu zitta Giorgia Meloni. "
RispondiEliminaAlessandro Di Battista
Terza Guerra Mondiale ad un passo per colpa degli Stati Uniti d'America
RispondiElimina"Mentre in Europa sono tutti presi dai campionati di calcio e vengono rassicurati dai media che minimizzano sulla gravità della situazione in ordine specialmente alle reiterate provocazioni della NATO alla Russia, il mondo si sta dividendo in due blocchi contrapposti. Con l’attacco da parte di Kiev a Sebastopoli con ordigni di provenienza statunitense, ormai la Russia è legittimata alla risposta. Israele d’altra parte attacca il Libano mentre prosegue con le stragi dei civili a Gaza. I Paesi islamici si sono ormai legati economicamente e strategicamente alla Russia, in cambio della propria libertà e della propria sovranità.
Direi che le premesse per un conflitto mondiale ci sono tutte e noi ci siamo dentro, ovviamente, come sempre, dalla parte sbagliata della storia, dalla parte di chi ha la pretesa di colonizzare, sfruttare e controllare i popoli facendo leva sulla sua presunzione di superiorità.
Quando si preme l’acceleratore verso un conflitto nucleare non ci sono vincenti. Ma chi ha molto da perdere è determinato ad andare fino in fondo."
Bianca Laura Granato
La Repubblica Italiana collasserà prima, durante e dopo il conflitto mondiale e probabilmente buona parte del Mondo... Se lo mettano in testa Parlamento e Quirinale io e tantissimi altri non andremo mai al fronte! Probabilmente molti (come me) scapperanno in qualche Paese extra UE e soprattutto extra NATO!
Mai e poi mai la vita dei giovani europei deve essere sacrificata per l'imperialismo USA!
L'unica salvezza uscire subito dalla UE, dalla NATO, interrompere ogni accordo e rapporto con gli USA e dichiararci un Paese pacifista e neutrale! Se siamo una democrazia sovrana possiamo e assolutamente dobbiamo farlo.