In una sua conferenza Telmo Pievani, parlando di paleoantropologia, raccontava di certi ritrovamenti che hanno un po' ribaltato alcune convinzioni riguardo ai nostri antichi progenitori.
Una di tali convinzioni voleva che questi nostri lontani antenati, che avevano come occupazione fondamentale quella di procacciarsi cibo per sopravvivere, abbandonassero al loro destino coloro che per qualsiasi motivo non erano più in grado di provvedere al mantenimento di se stessi o del gruppo: individui ormai troppo anziani, oppure infortunati, o malati.
Ciò che ha ribaltato questa convinzione è stato il ritrovamento di resti umani risalenti ad alcune decine di migliaia di anni fa, sia di Sapiens che di Neanderthal, con certe particolari caratteristiche, come ad esempio scheletri in ottimo stato di conservazione di persone molto anziane e prive di dentatura. Oppure parti di scheletri in cui si vedevano chiaramente fratture che avrebbero reso impossibile la deambulazione senza aiuto di terzi.
I paleoantropologi che hanno studiato questi reperti sono giunti a una conclusione: qualcuno si era preso cura di queste persone. Macinandogli preventivamente il cibo, oppure costruendo delle "slitte" o qualcosa che assomigliava a barelle su cui caricare gli infortunati e portarli con sé. In altre parole, i più deboli non venivano lasciati indietro e abbandonati, ma venivano assistiti. E tutto questo in contesti sociali dove la vita giocava al lotto ogni sera e ogni energia veniva spesa per cercare di sopravvivere.
Ma, soprattutto, in contesti sociali in cui la morale e i principi etici ancora non esistevano. In altre parole, nessuno aveva insegnato a queste persone che era giusto prendersi cura dei più deboli e ingiusto abbandonarli a se stessi. Però lo "sentivano" e lo facevano, correndo anche rischi, perché prendersi cura degli altri era un'attività totalmente inutile dal punto di vista dell'economia dell'esistenza del gruppo.
Pensavo a queste cose mentre leggevo del generale Vannacci che invoca l'istituzione di classi differenziate per i ragazzi con più difficoltà. Neppure i nostri antenati di 50.000 anni fa abbandonavano al loro destino i più deboli. Bisognava arrivare in pieno terzo millennio per regredire a un livello morale sconosciuto perfino agli uomini primitivi.
Un Vannacci però secondo me neanche loro se lo sarebbero portato dietro... ;-))
RispondiEliminaMa figurati. Uno così avrebbe fatto ribrezzo anche ai primitivi :-)
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