Molto in sintesi, il procedimento in laboratorio prevede che, da una sola cellula, in poche settimane si possono ottenere dieci tonnellate di carne, e il tutto senza abbattere una sola bestia, laddove, come scrive Mattia Feltri su La Stampa di oggi, ogni anno nel mondo si abbattono 50 miliardi di polli, un miliardo e mezzo di maiali, mezzo miliardo di pecore e così via. Senza contare l'impatto sull'ambiente (consumo di acqua, gas serra, deforestazione ecc.) degli allevamenti intensivi.
Anche la questione del made in Italy fa un po' sorridere, dal momento che circa metà della carne che consumiamo la importiamo dall'estero, Brasile principalmente (un milione di tonnellate di carne di maiale, 400mila tonnellate di carne bovina). Ma il ministro vieta perché va' a capire gli impatti sulla nostra salute della carne in vitro (evidentemente quelli della FDA americana, che hanno detto che non c'è alcun rischio per la salute, non capiscono niente).
Ma al di là della questione specifica della carne, su cui ognuno ha legittimamente le proprie opinioni, quello che salta all'occhio è che di fronte a problemi complessi questo governo vieta. Non è che si mette lì ad approfondire, analizzare, studiare, valutare e su queste basi decidere. La decisione, cioè, avviene sulla mera base della soddisfazione della pancia dell'elettorato. Il ministro dice: "Visto, ho vietato la carne in vitro perché io ci tengo alla vostra salute e salvo il made in Italy", e il popolo bue (a proposito di carne), che non sa niente però vede nel ministro un salvatore, applaude e tutti contenti.
Non si è in grado di capire/affrontare i problemi e allora si vieta. È più facile ed evita la fatica di rapportarsi alla complessità per incompetenza e per mantenere consenso.
Si vieta la carne in vitro, si vieta la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali, si vietano gli sbarchi. Si vieta. Non si affronta. È difficile affrontare, richiede impegno, tempo, fatica, risorse; vuoi mettere quanto è più facile proibire tout court? Nel frattempo il mondo va avanti, le società mature si muovono, cambiano, affrontano i problemi e cercano di risolverli. Le società imbalsamate vietano, e muoiono.
Non posso che essere d'accordo con te. Del resto il buon giorno si vede dal mattino, ma purtroppo anche il cattivo: infatti se non sbaglio a vietare sono partiti da subito, con i rave...
RispondiEliminaOltretutto sai che bella salvaguardia del made in Italy quando si arriverà, perchè si arriverà, a produrre e consumare carne sintetica su vasta scala, e noi non avremo uno straccio di stabilimento in grado di sfornarla ritrovandoci costretti ad importarne chissà da dove, mentre partendo da subito e incentivando la ricerca si potrebbe puntare sulla qualità, diventando autosufficienti e anche competitivi sulla scia di un made in Italy in grado di adeguarsi ai tempi.
Mala tempora...
siu
Ecco.. proprio ora che la volevo assaggiare..'sta carne in vitro!!
RispondiEliminaIo non la voglio la carne in vitro e sono felicissima che sia stata vietata. E comunque con tutti i problemi che abbiamo, pensioni inesistenti per lavoratori disoccupati ultra cinquantenni e molto altro, guarda un po' che il problema di una minoranza deve paralizzare le comunicazioni di un Paese. A casa mia si chiama "caccia alle streghe" ... far finta che ci sia un problema grande quando c'è molto di più da fare.
RispondiEliminaIo non dico mai no a priori, sulla base di sensazioni e impressioni. Prima mi documento, mi informo, approfondisco, poi valuto e decido.
EliminaPer quanto riguarda gli altri problemi da te citati, ci sta lavorando il governo eletto, abbi fede
Io non so se la carne sintetica favorisca il cancro, quello che so sicuramente è che la carne, specialmente quella rossa, che mangiamo normalmente lo favorisce.
RispondiEliminaIo non mangio carne, certo se la gente è convinta che la carne genuina sua quella della grande distribuzione può continuare a mangiarla e magari darla anche ai bambini. Sai mai, come mi disse una anni fa, che il pollo del contadino "sa troppo di pollo".
RispondiEliminaNon so di cosa sia convinta la gente. Credo che la sua attenzione principale sia rivolta al prezzo, poi del resto...
EliminaTroppi interessi in gioco per cambiare; io non sono contrario alla carne in vitro quanto meno perché limita le uccisioni di animali, ma al tempo stesso non ne sono interessato poiché già non mangio più carne da vari anni e non ho letto documentazioni scientifiche indipendenti che descrivano in modo chiaro come vengono nutrite queste cellule in vitro.
RispondiEliminaMi chiedo perché, per le medesime ragioni, non vietino le sigarette o la vendita di auto che possono superare certe velocità vietate sulle strade italiane... Sono anch'esse pericolose per la nostra salute.
In direzione contraria al sessantottesco "vietato vietare".
RispondiEliminaOttimo anche solo per questo, rompere questo tabù.
E se facessero come con le sigarette: una scritta "scoraggiante" sull'etichetta e lasciar scegliere al cittadino? Così, giusto per dare un'apparenza di democrazia...
RispondiEliminaSi potrebbe fare, magari sperando che abbia più successo del potere deterrente degli avvisi sulle sigarette :-)
Elimina