Non so quanti ci abbiano fatto caso, ma quando Draghi, ieri, ha detto a Biden che l'Italia e l'Europa vorrebbero la fine del conflitto, dei massacri, delle violenze e l'avvio di "negoziati credibili", il capo della Casa Bianca non si è accodato. Dettaglio, questo, che corrobora l'idea, ormai diventata certezza (ne ha scritto anche il Washington Post qui), che UE e USA vedono la guerra in Ucraina da due posizioni che stanno agli opposti, e quella degli americani è nel segno della continuità del conflitto.
D'altra parte, è stato lo stesso ministro degli esteri americano, Lloyd Austin, a dichiarare appena qualche giorno fa che il loro scopo è indebolire la Russia. Ufficialmente per evitare che in futuro possa dare avvio ad altre guerre, ma non è difficile intuire quali siano i reali obiettivi. E comunque, se la guerra finisse domani, ciao indebolimento.
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Avril Haines, capo dell'intelligence USA, secondo cui la guerra sarà ancora lunga perché, dice, non si vede "alcun segnale di impegno della Russia su questo percorso" (se un giorno sì e l'altro pure si continua a dare del macellaio e criminale a Putin e si continuano a stanziare miliardi di dollari in armi per l'Ucraina, forse è un tantino improbabile immaginare segnali distensivi da parte della Russia, no?).
In ogni caso, a me sarebbe piaciuto che Draghi, oltre a dire a Biden che l'Italia è per la fine del conflitto e l'avvio di negoziati, gli avesse portato un resoconto di tutti i sondaggi svolti finora da cui si evince che una parte importante di italiani vuole che si smetta di mandare armi all'Ucraina. Ma forse sarebbe stato pretendere troppo.
Noi europei stiamo perdendo un'occasione storica.
RispondiEliminaFacile per gli 'mericani sono dallaltra parte del continente.
Mi viene da ridere se pensano di indebolire la Russia. Di sicuro stanno indebolendo l'Europa.
Più che indebolendo, ne stanno mettendo in luce tutte le divisioni.
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