Il libro precedente,
Le voci della sera, di Natalia Ginzburg (ne avevo parlato
qui), si era rivelato una mezza delusione. Questo, appena terminato, una delusione totale. Sciatto, privo di mordente, scontato, trama banale e iper-inflazionata e personaggi insignificanti. Unica consolazione: l'ho avuto in prestito e quindi non ci ho speso dei soldi.
Me l'ha prestato un'amica. Il titolo mi aveva intrigato, il nome dell'autore non mi era nuovo e ho voluto provare. La mia amica mi aveva avvisato che non l'aveva trovato granché ma ho voluto leggerlo lo stesso.
RispondiEliminaComunque, grazie del consiglio, ne farò tesoro.
Abbraccio contraccambiato ;-)
Va beh, ma se un libro non mi piace, io dopo un po'lo lascio: la vita è troppo breve per leggere libri brutti! Anzi che non ci piacciono!
RispondiEliminaHai perfettamente ragione. Tra l'altro uno dei miei maggiori crucci è sempre stato proprio la consapevolezza che la vita è troppo breve per poter leggere tutti i libri che vorrei e, in generale, troppo breve per fare tutte le cose che vorrei fare. Eppure non riesco a lasciare un libro a metà (mi è successo in tutto due o tre volte), cosa ci devo fare?
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