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mercoledì 15 settembre 2021

Libri letti da altri

Leggere libri comprati al mercatino dell'usato significa, spesso, imbattersi in sottolineature, segni, note lasciati dal precedente proprietario del libro. In qualche modo credo sia possibile farsi una vaga idea della sua personalità proprio dalle frasi sottolineate e dai concetti evidenziati. Il tipo che prima di me ha letto L'uomo che guarda, di Alberto Moravia, immagino sia in qualche modo gravemente attirato dal sesso.

12 commenti:

  1. Pure su un libro che ho preso in prestito in biblioteca mi è capitato di trovare sottolineature (coincidenza: un altro sessuomane...). Solo che in biblioteca non sono mai riusciti a risalire a chi prima di me aveva letto quel libro: risultato, hanno dovuto ricomprarlo, non ti dico con quanti giri in quante librerie!

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    1. Anche a me è capitato di trovare segni su libri presi in prestito in biblioteca. Immagino dipenda dal fatto che molti libri vengono "donati" alla biblioteca da persone che vogliono disfarsene.

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  2. Anch'io frequento i mercatini dell'usato: negli ultimi tempi i libri che mi interessano li trovo soprattutto lì, libri che non vengono più pubblicati. Devo dire, in verità, che a volte sono come nuovi, come se non fossero mai stati sfogliati; tutt'al più hanno le pagine ingiallite. Credo, infatti, che se uno ha l'abitudine di sottolineare o evidenziare delle frasi, dei concetti, significa che quel libro è stato di suo gradimento e difficilmente se ne libera portandolo all'usato. Sono comunque d'accordo con te: dalle sottolineature ci si può fare un'idea della personalità del lettore. L'uomo che guarda l'ho letto ai tempi del liceo e devo dire che in tutti i suoi libri il sesso non manca mai, ne era quasi ossessionato.

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    1. Vero. L'ho finito proprio adesso e mi ha lasciato la tua stessa impressione.

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    2. A proposito delle sottolineature: è vero che uno non si separa da un libro che ha apprezzato, ma credo che nei mercatini finiscano spesso libri di gente defunta, il che spiega secondo me anche la presenza sugli scaffali di libri quasi introvabili.

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  3. mi riferivo a Moravia, naturalmente

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  4. Gli unici libri ove accetto sottolineature e note erano quelli scolastici :) , per il resto tollero giusto il nome del vecchio proprietario sul frontespizio e una data, mi sa di cimelio... Ma preferisco immaginare la "storia" di quel volume nelle mani dello sconosciuto precedente proprietario piuttosto che ricostruirla da indizi sparsi.

    Sono abbastanza più aperto con i fumetti umoristici: essendo pressoché impossibile trovarli "nuovi" se degli anni '60/'80, mi diverto a vedere come dei bambini hanno risolto i giochi o fatto dei conti "in brutta copia" su uno spazio vuoto... Purché le storie siano integre e non scarabocchiate o con mancanze.

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    1. Io invece sono molto più profanatore. Amo sottolineare frasi o concetti che mi piacciono, a volte faccio orecchie (specie quando perdo il segnalibro :-).
      Non è un maltrattare i libri, secondo me, è viverli.

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  5. Bello dare nuova vita ad un libro, lo faccio anche con i vinili.

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