Ci siamo seduti (abbiamo entrambi il green pass sul cellulare). È arrivata la barista, ha preso l'ordinazione e se n'è andata. Poi è tornata, portando ciò che avevamo ordinato. Abbiamo consumato la colazione, io ho dato un'occhiata veloce al giornale, poi ci siamo diretti al banco per pagare e ce ne siamo andati, coi nostri green pass sui cellulari pronti per nuove, mirabolanti avventure.
La mia barista ha tolto le sedie, chi vuole si siede fuori nel gazebo.
RispondiEliminaAdesso, ma quando arriva l'inverno?
EliminaMi auguro che quando c'è un certo afflusso siano un pochino più scrupolosi e oltre al Green Pass chiedano anche il documento di identità, sennò è praticamente inutile...
RispondiElimina(Sì, lo so, sono una povera illusa. Più clienti ci sono e meno avranno tempo da dedicare a certe "formalità")
Non sei una povera illusa, forse più una inguaribile ottimista :-)
EliminaDa che io sappia non c'è nemmeno l'obbligo di fornirla.
EliminaSinceramente non lo so, so solo che a me non hanno chiesto né l'uno né l'altra.
Elimina@Andrea Sacchini: ottimista io?! Questa è buona! ;-) Forse è una strana reazione al fatto che dispero che di questo passo si possa uscire presto dalla pandemia...
Elimina@Enri1968: quando si scansiona il QR code con l'app VerificaC19 (che chiunque può installare), compare l'invito a richiedere anche un documento d'identità per verificare che nome, cognome e data di nascita corrispondano. Anche perché, almeno in teoria, il Green Pass potrebbe essere di chiunque.
Pensa a Roma... ;)
RispondiEliminaSorrido :-)
EliminaGestione della situazione all'italiana: quel tagliandino è come il cartello di "ingresso massimo di tot persone e obbligo di mascherina" affisso sulle vetrine dei negozi, e dentro ci trovi più promiscuità e assembramento che sulle rive del Gange; oppure come il cartello di passo carrabile che devo tenere fuori dal cancello e pagarne la relativa tassa annuale (21€), consapevole che il Comune non dispone di un carro attrezzi né di altra macchina per il prelievo forzato dell'auto parcheggiata lì innanzi.
RispondiEliminaMa noi siamo italiani, e meglio lasciare correre che stare ogni 10 minuti a mettere di mezzo Carabinieri o avvocati... Perché cercare di fare rispettare le regole dal basso del nostro essere cittadini incensurati, ci ridono e insultano pure.
Hai dipinto un quadro leggermente tragico, mi sembra, ma purtroppo largamente veritiero.
RispondiEliminaSai Andrea ne ho lette tante sul green pass tra chi è favorevole e chi è contrariato ,ennesime guerre ideologiche ...e sempre più spesso adesso, vedo oltre che leggere che tutta questa "normativa" non viene applicata,richiesta proprio in quei grandi centri ...citandone l'ultimo ad esempio ,Venezia.
RispondiEliminaHo una domanda a cui mi piacerebbe qualcuno mi risponda in modo serio ,la faccio a te adesso .
I nostri comportamenti umani soprattutto laddove sappiamo che nuocciono persone e ambiente hanno davvero bisogno di una forma di distintivo che li regolarizzi o possono essere manipolati per creare il caos da ignoranza che fa comodo?
...quanto è difficile comunicare..."commentare seriamente".
Grazie e buona serata
L.
Non so rispondere alla tua domanda. Per come la vedo io, una forma di regolamentazione dei comportamenti, ricorrendo anche a obblighi se necessario, in casi eccezionali come quello che stiamo vivendo è più che legittima. Siamo una comunità, non siamo individui isolati, e se è vero che la mia libertà finisce dove comincia quella di un altro, la mia libertà di non vaccinarmi finisce nel momento in cui non facendolo posso fare ammalare un altro.
EliminaPer quanto riguarda la manipolazione, l'unica che conosco io è quella sapientemente utilizzata da certi politici per instillare nelle masse false paure e falsi concetti sfruttando l'ignoranza e l'incapacità di ragionare.
Ma entrambi i discorsi sono complessi, ricchi di sfaccettature; difficile sviscerarli nei commenti a un blog.
Buona serata a te.