Mi capita raramente, anzi quasi mai, di leggere un libro in una giornata. Mi è successo oggi con Gli ultimi giorni di quiete, di Antonio Manzini, iniziato stamattina e terminato ora. Ho letto altri libri suoi, in passato, tutti piacevoli e interessanti, ma questo mi ha stregato fin dalle prime pagine, probabilmente anche a causa della delicatezza con cui traduce in romanzo la tragedia di un padre e una madre a cui viene ucciso l'unico figlio. È un libro sull'ingiustizia e sulla linea sottile che a volte separa il sacrosanto desiderio di giustizia dal feroce desiderio di vendetta. Un libro che, nella sua tragicità, offre parecchi spunti per pensare e riflettere.
Conosciuto personalmente Manzini, ad una presentazione; continua a non deludermi mai come scrittore, e oltretutto persona piacevole, rimasta alla mano, cordiale e simpatica.
RispondiEliminaBello :-)
EliminaCelo in ordine in biblioteca, spero arrivi presto. Gli ho letti tutti i suoi libri e questo mi incuriosisce, ancora di più dopo il tuo post.
RispondiEliminaA me è piaciuto. Ma i libri sono sempre una questione soggettiva.
EliminaLa trama è troppo angosciante, non è il momento giusto per leggerlo..
RispondiEliminaQuando riterrai che sarà il momento giusto, prova, a me è piaciuto un sacco.
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