Non so se ci avete fatto caso: cinque, sei, settecento morti al giorno stanno diventando la normalità, non ci facciamo più neppure caso, sono ormai normale contabilità da affiancare alle previsioni del tempo o ai problemi di Totti. Non è una critica, eh, né stigmatizzazione di un atteggiamento apparentemente improntato al cinismo. Anche perché presumo che tale atteggiamento sia il risultato di un preciso processo mentale e psicologico più che di cinismo.
Hai ragione, anche se poi è forse la prima volta, potrei sbagliarmi, che ci danno un conteggio giornaliero delle morti per una malattia. Pensa solo che un medico mi ha detto che in Italia muoiono quotidianiamente quasi 500 persone per tumore e ancora peggio sono i dati sulle morti causati da problemi cardiovascolari. A me piacerebbe che prima o poi si smetta col conteggio giornaliero e che l'informazione, in generale, si faccia anche un'autocritica radicale su come ha sfruttato questa pandemia di merda e l'Ego smisurato di una moltitudine di dottori, scienziati, commentatori, eccetera, eccetera. Qui in Svizzera, per fortuna, tutto questo bombardamento di informazioni è quasi solo relegato al web (e anche li', in maniera molto minore rispetto all'Italia). Se ne parla, ci sono dirette, eccetera ma per fortuna non ci sono talkshow continui.
RispondiEliminaCome avevo già scritto qualche tempo fa, io penso che abbia poco senso questa esposizione giornaliera, a caratteri cubitali, di decessi, contagi ecc. Proprio perché, oltre a essere un sistema che non permette di farsi un'idea chiara della situazione, conduce all'assuefazione.
EliminaIo sarei per un report settimanale, o anche quindicinale; credo sarebbe molto più facile avere idee chiare sull'andamento della situazione e si limiterebbe il problema dell'assuefazione.
La MIA normalità e la TUA malattia.
RispondiEliminaÈ sempre la solita storia.
Assuefarsi conviene, ci difende.
Matti sono sempre gli altri.
L'assuefazione come difesa. Non ci avevo mai pensato.
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