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venerdì 7 agosto 2020

Lockdown

Il grosso delle polemiche postume di queste ore, relative al lockdown di marzo e aprile e nate dopo la desecretazione di questi giorni degli atti relativi da parte del governo, ruota tutto attorno al fatto che l'istituzione di una zona rossa nazionale sarebbe stato frutto, secondo molti, di una "decisione politica". Cosa significa? In sostanza, si accusa il governo di aver preso la drastica decisione di una chiusura nazionale senza accordo col comitato tecnico-scientifico. Non è esattamente così, in realtà, come è spiegato bene qui, ma è noto che una volta che un'opinione si diffonde, poi diventa verità. 

Ora, se ricordate, l'accusa principale rivolta al governo in quel drammatico periodo di isolamento totale, specialmente all'inizio, era di incapacità di decidere. Ogni giorno arrivava un nuovo modulo, una nuova autocertificazione, e tutto dava l'impressione di estrema improvvisazione e incapacità di prendere e impartire poche e solide direttive. Adesso, dopo la desecretazione dei documenti del famoso comitato tecnico-scientifico, si scopre che non era esattamente così, e che più di una decisione autonoma il governo la prese eccome. Poi, certo, sulla giustezza o meno di quelle decisioni si può discutere, ma questo è un altro discorso.

In ogni caso, agli accusatori di indecisionismo della prima ora si aggiungono adesso gli accusatori di autoritarismo, quelli secondo cui l'eccessiva disinvoltura nell'istituire la zona rossa nazionale sarebbe stata, come detto sopra, una decisione politica. Quindi, quando il governo non decideva non andava bene; adesso che si scopre che qualche decisione l'ha presa (la famosa "decisione politica"), non va bene lo stesso. 

Vi do una notizia: la funzione primaria della politica è di prendere decisioni (giuste o sbagliate è un altro discorso, come ho detto), e chi si lamenta perché il governo l'ha fatto potrebbe andare a leggersi qualcosa di Platone, quello che la politica l'ha inventata definendola il luogo della decisione.

Per come la vedo io, l'istituzione di una zona rossa nazionale è stata una decisione azzeccatissima, nonostante gli immensi disagi sociali ed economici che ha comportato, perché ha consentito che il disastro epidemiologico verificatosi in Lombardia non si sia diffuso al centro e al sud. Se fosse successo, allora sì sarebbe stata una tragedia di ben diverse proporzioni.

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