Naturalmente il diritto di scegliere e nominare i vescovi era l'aspetto di facciata di tutta la faccenda, la motivazione vera e più profonda di quell'annosa diatriba era l'affermazione della supremazia tra il potere temporale, l'imperatore, e il potere spirituale, il papa. Questo perché la Chiesa, allora come oggi, non è mai stata una istituzione di tipo spirituale, o almeno non solo questo, nonostante ciò che molti comunemente credono, ma da sempre è stata ed è una struttura politica, economica e temporale fortemente accentrata e gerarchizzata. E che la Chiesa abbia molto di struttura politica e poco di religioso lo dimostra, tra le altre cose, la lunga serie di patti e concordati che nella sua lunga storia ha stipulato con vari stati con lo scopo di ottenere vantaggi di tipo politico. Nel corso della sua storia la Chiesa ha stipulato accordi con Napoleone in Francia, con Francesco Giuseppe in Austria, Mussolini in Italia, Hitler in Germania, Salazar in Portogallo, Franco in Spagna, solo per citarne alcuni (sembra quasi che la Chiesa si scelga i migliori nel mazzo).
In questa ora di lezione, il professor Odifreddi spiega nel dettaglio la storia dei famosi/famigerati Patti Lateranensi, stipulati nel 1929 tra la Chiesa e Mussolini: i vantaggi ottenuti dalle parti contraenti, le modalità con cui furono definiti i dettagli dell'accordo, le conseguenze politiche e sociali per la società italiana, perché i Patti Lateranensi furono inseriti nella Costituzione, chi votò contro e chi a favore, fino ad arrivare alla loro revisione del 1984 sotto il governo Craxi. Un articolato ed esaustivo excursus storico su una delle pagine più controverse della nostra storia recente.
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