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giovedì 17 gennaio 2019

Di nuovo in campo

Niente, lui è fatto così, ogni tanto sente il bisogno di scendere in campo, quasi che glielo ordini il medico. Ed eccolo quindi di nuovo in campo alle prossime Europee di maggio, alla veneranda età di... boh, sicuramente più di ottanta. Ricorda un po' il mitico Stravecchio De Vecchionis del fumetto Alan Ford, avete presente? Il ricchissimo e sempre incazzoso anziano taccagno in sedia a rotelle con coperta di lana sulle ginocchia e bastone in mano. 

Potrebbe anche essere una patologia, la sua, la patologia dell'improcrastinabile e incontenibile bisogno di scendere in campo, l'equivalente politico della patologia dell'ipertrofia prostatica di certi anziani che li spinge ad alzarsi di notte per andare a urinare, così, giusto per fare il primo paragone che mi viene in mente.

E ogni volta ci deve salvare da qualcosa. Nel '94 doveva salvarci dai comunisti, alle ultime politiche dai pericolosissimi grillini, più pericolosi ancora dei comunisti del '94, oggi, oltre che per salvarci dai grillini/comunisti, la sua ennesima discesa in campo alle Europee origina, dice, dal "senso di responsabilità di andare in Europa dove manca il pensiero profondo del mondo". Capito? In Europa, regno incontrastato di freddi burocrati, oggi ciò che manca e di cui si sente la assoluta necessità è la componente filosofica che, nello specifico, si occupi del pensiero profondo del mondo. E quale migliore maître à penser dell'inventore del bunga bunga poteva colmare questa importante lacuna?

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