Ha detto Trump che il terrorista autore del recente attentato di New York dovrebbe essere condannato alla pena di morte. No, perché il disgraziato ha ucciso ben otto persone e ne ha ferite dodici. Gli si potrebbe rispondere che le vittime civili e inermi causate dagli USA in giro per il globo negli ultimi decenni, quelle che spesso vengono classificate come inevitabili e spiacevoli danni collaterali, sono infinitamente di più, ma il paragone, capite bene, non sta in piedi, è banale, infantile e inappropriato, esattamente come lo stile del parlare e ragionare di Trump. Sarà per questo che mi è venuto in mente.
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