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giovedì 28 gennaio 2016
E se non si consuma?
In Senato ha preso il via il dibattito sul ddl Cirinnà. In Senato c'è Giovanardi, che ovviamente non ha bisogno di presentazioni perché le cazzate che ha sparato nel corso degli anni sono ancora lì, indelebili, a imperitura memoria per i posteri - fra cento o duecento anni gli storici si chiederanno come sia stato possibile che elementi simili siano entrati in Senato, ma questo se lo chiedono già molti di noi.
Come tutti quelli che si oppongono alla trasformazione in legge del ddl Cirinnà, anche il celeberrimo senatore emiliano ha espresso le sue motivazioni. In sostanza la "motivazione" di Giovanardi è questa: siccome il matrimonio tradizionale viene considerato nullo se non consumato, come la mettiamo con le unioni civili? Insomma, chi certifica che il rapporto sessuale sia stato effettivamente consumato e che quindi l'unione sia valida?
Badate, non sto scherzando, Giovanardi ha veramente sollevato questa obiezione in Senato. E io che pensavo che in parlamento si fosse toccato il fondo con la mozione su Ruby nipote di Mubarak.
E’ possibile ottenere direttamente il divorzio senza passare per il processo di separazione dei coniugi “allorché il matrimonio non sia stato consumato”. Tuttavia non è mai ammessa la semplice dichiarazione congiunta dei coniugi, ma si richiedono prove specifiche, le quali, salvo casi particolari di difetti fisici o di illibatezza della donna, sono di ben difficile effettuazione.
RispondiEliminainsomma anche nel matrimonio etero non è che sia facile provare la non consumazione
Chissà se quello di Giovanardi è valido...
RispondiEliminaSul blog di Paolo Attivissimo lessi, tempo fa questa massima:
RispondiElimina"il sonno della ragione genera ministri"
mi pare azzeccata
adal
Azzeccatissima, direi :)
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