Non credo esista qualcosa di più deprecabile dell'incitamento a bruciare libri, fossero pure quelli di Augias - tra l'altro ne ho letti un paio, suoi, che mi sono pure piaciuti.
Il rogo dei libri, come ormai hanno scritto praticamente tutti, evoca epoche e momenti storici di cui nessuno sente la mancanza. Sarei tentato di dire che si potrebbe fare un'eccezione per quelli di Bruno Vespa, oppure Paolo Fox, ma mi trattengo, e con notevole sforzo dico che neppure quelli (e altri) andrebbero bruciati. In fondo è sufficiente lasciarli in libreria. Facile, no?
magari un estremista ecologico non sarebbe d'accordo: meglio non stamparli proprio :-)
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