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domenica 20 febbraio 2011

L'omosessualità? "Un problema da estirpare"

Difficile fare spallucce a dichiarazioni come questa. Sì, è vero, a farle è un vescovo, e quindi, come al solito, un certo numero di sciocchezze sono sempre da mettere in conto. Ma quando sono così assurde meritano almeno un commento.

"L’omosessualità è un problema che va estirpato ai primi sintomi attraverso sedute di psicoterapia". Personalmente ritengo che un omosessuale non sia un malato, ma una persona che intende la sessualità in un'altra maniera rispetto a quella che ci hanno sempre detto essere quella canonica. Dove sarebbe la malattia? E quale sarebbe, in definitiva, questa malattia? E se non è una malattia, a che serve lo psicologo? Ma il punto centrale non è forse neppure questo. Il punto è che "l'omosessualità è un problema", dice sempre l'ispirato monsignore.

La domanda, anche qui, sorge spontanea: perché è un problema? E, soprattutto: per chi è un problema? E' un problema per l'omosessuale? Sotto certi punti di vista, sì, per chi è affetto da questa terribile "malattia" i problemi non mancano. Dovuti a una spessa coltre di intolleranza e diffidenza che un certo tipo di società, conservatrice e clericale, da sempre impone. E sulla quale, come dimostrano le strampalate e penose dichiarazioni di questo vescovo, si continua a spingere.

"Un matrimonio celebrato per nascondere l’omosessualità di un individuo è destinato a naufragare". A parte il fatto che non si capisce come possa un vescovo pontificare di matrimonio, visto che non ci ha mai avuto a che fare, ma all'illustre monsignore non viene il dubbio che addebitare all'omosessualità il fallimento del suddetto matrimonio sia un po' una forzatura? Il matrimonio, nel nostro paese, è un istituto profondamente in crisi, e da anni, e non mi sembra che lo sia a causa dell'omosessualità di uno dei due coniugi. Mi pare che le cause siano ben altre.

"Quando purtroppo l’omosessualità è incancrenita è difficile estirparla". E' vero. E' un po' lo stesso discorso dei pregiudizi e dei luoghi comuni: una volta che si sono incancreniti è difficile estirparli. D'altra parte l'aveva capito benissimo, a suo tempo, lo stesso Einstein: "è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio". Da parte mia non provo rancore o irritazione per le dichiarazioni di questo monsignore e di tutti quelli che la pensano come lui. Provo solo una grande compassione.

2 commenti:

  1. bè allora ti consiglio questo articolo, se non lo hai letto, che riporta le parole del vescovo di Grosseto:

    http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/6769-la-manifestazione-delle-donne-un-concentrato-di-abortiste-e-libertine-che-contestava-contro-i-propri-principi-sarebbe-stato-meglio-portare-i-figli-in-campagna-meno-grave-peccare-secondo-natura-e-non-contro

    tanto per citare una frase riguardo ai recenti fatti che riguardano il nostro presidente del consiglio: "Meno grave eticamente peccare seguendo la natura che contro la natura ". in pratica una parafrasi della famosa frase del premier: "meglio apprezzare le belle donne che essere gay".
    ecco, il vaticano che dovrebbe essere il primo a scandalizzarsi continua ad appoggiarlo.

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  2. Ho già commentato in passato, in altri post, alcuni degli articoli che appaiono su Pontifex. Ma ci vuole troppo stomaco, non sempre ce la faccio.

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