Scrive Alessandro Longo, su Repubblica (qui l'annuncio sul sito ufficiale di Telecom Italia), che dal 1° marzo prossimo Telecom potrà limitare la banda agli utenti che fanno uso di applicativi che ne richiedono elevate quantità (il p2p, per intenderci).
La prima obiezione che mi viene in mente è la seguente: come fa Telecom a sapere se da un circuito p2p sto scaricando un film (è illegale) o l'ultima release di Ubuntu (è perfettamente legale)?
Penso che in realtà questa volta non sia un problema di "ostacolare" il P2P in quanto "illegale", ma di far sì che tutti gli utenti possano avere la banda necessaria, limitando i servizi che ne usano di più (questa pratica si chiama traffic shaping); io che a casa ho fastweb, quando ho aMule (l'eMule di Linux :D) attaccato, un rallentamento generale si vede vistosamente.
RispondiEliminaIl problema secondo me è però a priori, e si vede soprattutto sulle reti mobili (io mi sono fatto da poco un abbonamento Wind e devo ancora controllare bene): se te mi vendi un tot di banda, e poi hai necessità di ridimensionarla nelle ore di punta (per altro solo su certi servizi già martoriati e non su YouTube, che magari consuma cmq tanta banda), non sarà che il problema è che non la puoi garantire a tutti?!?! :-)
a telecom e compagnia non gli interessa cosa scarichi legale o illegale che sia, a loro interessa che tu non gli consumi banda
RispondiEliminacosì loro possono spararti lo streaming del grande fratello, le partite via IPTV, farti ascoltare la musica col cubovision o come diavolo si chiama