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domenica 2 maggio 2010

Zampolini e i prezzi degli appartamenti in zona Colosseo

La Stampa, ieri, se ne usciva con un articolo dal titolo piuttosto inquietante: "I regali di Zampolini fanno tremare i politici". Angelo Zampolini è l'architetto, indagato, che secondo le accuse della procura di Perugia avrebbe inguaiato Scajola nella famosa vicenda dell'appartamento a fianco del Colosseo, secondo i verbali acquistato pagandone una consistente parte in nero con soldi provenienti dal costruttore Anemone, implicato nella vicenda dei grandi appalti per il G8.

Adesso, quasi a conferma dell'articolo de La Stampa, si scopre che un altro illustre esponente politico sarebbe coinvolto nell'inchiesta: Pietro Lunardi. Lo riporta Repubblica, citando la testimonianza di un "superteste", tale Laid Ben Fathi Hidri, tunisino, già ascoltato dagli inquirenti, il quale ha dichiarato: "Per conto di Diego Anemone e Angelo Balducci ho avuto, nel tempo, rapporti con soggetti importanti, alcuni dei quali ministri. A loro, per conto di Anemone e Balducci, consegnavo messaggi e buste". Vedremo come andrà a finire e se salteranno fuori altri nomi eccellenti.

Nel frattempo c'è da segnalare la difesa agguerrita di Scajola. Inizialmente sembrava sul punto di dare le dimissioni (sarebbe la seconda volta, la prima le diede quando fu scoperto a dare del "rompicoglioni" a Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle br); anzi, aveva già rimesso il suo mandato nelle mani di Berlusconi. Poi, dopo un illuminante colloquio a palazzo Grazioli ("Claudio devi andare avanti anche perché, se accettassi le tue dimissioni, ne uscirebbe indebolito il governo: daremmo un'immagine di sfaldamento proprio mentre siamo sotto l'attacco di Fini. Non se ne parla"), ecco il ministro rispondere colpo su colpo alle accuse.

Tra queste risposte ci sono un paio di interviste, rilasciate a Repubblica e al Giornale (per par condicio?). Entrambe, dal punto di vista del contenuto sono praticamente speculari. Scajola, come da consiglio di Berlusconi, si difende infatti "col coltello tra i denti" dichiarando che quanto affermano le venditrici dell'appartamento sul reale valore dell'immobile acquistato e sul fatto che Scajola stesso si sarebbe presentato il giorno del rogito coi famosi assegni provenienti da Anemone, sono tutte balle. Prendiamo atto, perlomeno finché la magistratura dirà in merito una parola chiara.

Una cosa piuttosto curiosa però va segnalata. Nell'intervista al Giornale, Scajola, dopo che il giornalista gli ha contestato "610mila euro per 180 metri quadri, non le sembra poco?", afferma testualmente: "Mi sono documentato in questi giorni. Basta fare una rapidissima indagine sui prezzi degli immobili a Roma in quel periodo, nel 2004, e si vedrà come il prezzo da me pagato sia in linea con quello di mercato per un immobile di quel tipo in quella zona". Beh, diciamo che qualcuno questa ricerca l'ha effettivamente fatta, e non sembra che le cose stiano proprio in questo modo. Vedremo...

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