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mercoledì 4 novembre 2009

Dare fiato alla bocca a ruota libera

Chissà se il nuovo libro di Vespa lo comprerà qualcuno quando uscirà ufficialmente? No, perché, se ci avete fatto caso, da un po' di tempo in qua giornali e tiggì ce ne regalano pazientemente un tanto al giorno. Anticipazioni, frasi, citazioni, tutto ciò che lo scribacchino di fiducia del premier ha pazientemente raccolto e messo insieme in questi mesi per la gioia dei suoi lettori.

L'uscita di oggi - non oso pensare a quella di domani - riguarda la Costituzione, quella specie di ferrovecchio che è attualmente uno dei principali intralci ai piani del presidente del Consiglio, dopo ovviamente la storiella dei giudici comunisti con la quale ci sta scassando le appendici pendule maschili da tempo immemorabile. Anzi, se ricordate, pure la Costituzione è comunista. Lo disse lo stesso Berlusconi nel periodo della vicenda Englaro, quando la bollò come "filosovietica" suscitando l'ilarità pure di Andreotti, uno dei matusalemme che a suo tempo la scrisse.

Ma vediamo le succulenti perle di oggi.

«Sarà il Parlamento nei prossimi mesi a definire quale sia il modello più adatto alla realtà italiana. Ciò che conta è che il titolare del potere esecutivo venga scelto direttamente dal popolo. E con lui la forma di governo. Di fatto, è quello che giá succede nella costituzione materiale. È ora che la Costituzione formale sia aggiornata e messa al passo con la realtà del Paese».

Come è noto, in un ragionamento se si parte da premesse sbagliate si giunge inevitabilmente a conclusioni ancora più sbagliate. In questo caso la premessa sbagliata, che Vespa non si sogna neanche di far notare, riguarda quel "Di fatto, è quello che giá succede nella costituzione materiale", riferito al capo di governo scelto direttamente dal popolo. Ecco, secondo Berlusconi è quello che succede normalmente adesso nonostante la "Costituzione formale" non lo preveda. Di questa balla ho già parlato e quindi non ci torno su. Quello che è interessante è che secondo lui questa pratica dovrebbe essere esplicitamente prevista dalla Costituzione. Ecco l'urgentissima modifica da fare.

Berlusconi, però, dimentica - anzi, non dimentica, fa finta - che la nostra carta è stata concepita volutamente in questo modo dai padri costituenti. La sua stesura, infatti, avvenuta dopo il ventennio di dittatura fascista, fu scritta in modo da garantire un perfetto equilibrio tra i poteri dello stato. E fu proprio in seguito all'esperienza fascista che i padri costituenti la concepirono in un'ottica antiautoritaria dello Stato stesso, convogliando appunto la maggior concentrazione dei poteri al Parlamento nel sua collegialità. E lo fecero proprio per evitare rischi di derive autoritarie da parte di singoli con troppo potere concentrato su di essi. I motivi per cui Berlusconi vorrebbe cambiare questo stato di cose sono evidenti, non serve che stia io qui a spiegarli.

Ora, intendiamoci, per fare una cosa del genere occorrerebbe una riforma di tipo costituzionale, non certo una legge ordinaria, cosa che presupporrebbe il coinvolgimento di gran parte dell'opposizione. Quindi Berlusconi se ne può stare tranquillo e buono in attesa di tempi migliori. Stupisce, semmai, che a questi proclami venga pure data tutta questa visibilità.

Altra perla.

«Dopo il processo civile stiamo riformando il processo penale. Dobbiamo costruire nuove carceri per ventimila detenuti. La situazione delle carceri che abbiamo ereditato è disastrosa. Uno Stato civile deve togliere la libertà a chi è stato condannato per aver commesso un reato, ma non può togliergli anche la dignità e perfino attentare alla sua salute. E poi la detenzione deve avere sempre la finalità di rieducare la persona».

Qui non ho ben capito a cosa o a chi si riferisce con "la situazione delle carceri che abbiamo ereditato". La situazione delle carceri che abbiamo oggi non è roba fresca, ma è vecchia di anni, forse decenni. E a me risulta che per più di metà degli ultimi 15 anni abbia governato il centrodestra. Ereditato da chi, quindi? Boh...

Sul fronte degli attacchi della stampa internazionale e sul suo possibile indebolimento Berlusconi è stato categorico: «No. Al contrario, se debbo dirla tutta, gli altri leader internazionali che incontro mi fanno i complimenti. Nessuno di noi, mi dicono, avrebbe potuto resistere a un terzo degli attacchi che hanno rivolto a te».

Sto cercando, anche sui siti stranieri, traccia di qualche dichiarazione di questo tipo fatta da qualche leader estero, ma non ho trovato niente. Chissà, forse i lettori di Vespa mi potrebbero aiutare.

2 commenti:

  1. beh ma i leader internazionali glielo dicono in privato poi però in pubblico evitano di farsi fotografare a fianco di silvio con la bandana

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