A sentenziarlo è stato il Consiglio Costituzionale francese, l'equivalente della nostra Consulta, che ha di fatto dichiarato incostituzionale la recente e controversa legge francese, fortemente voluta da Sarkozy, che inibiva l'accesso a internet all'utente sospettato di condividere illegalmente files in rete.
Il termine "sospettato" non l'ho marcato in corsivo casualmente, in quanto una delle aberrazioni contenute all'interno di questo disegno di legge, consisteva nel fatto che non occorreva alcuna prova giuridicamente valida per vedersi tagliare il collegamento, ma era sufficiente una segnalazione all'autorità da parte del titolare del diritto d'autore.
La Corte Costituzionale ha spazzato via tutto questo, sentenziando inequivocabilmente che internet è un diritto fondamentale del cittadino e che nessuna autorità terza può decidere il distacco dell'utente dalla rete, ma soprattutto che il principio della presunzione d'innocenza è più importante di tutto.
Una lezione che dovrebbe insegnare qualcosa ed essere da monito anche ai tanti politici e addetti del settore di casa nostra, che hanno visto fin da subito come un esempio da imitare l'adozione di una simile astruseria giuridica.
come ha detto Attivissimo, sarebbe carino se qualcuno pagasse per aver portato avanti questo abominio fregandosene di tutto...
RispondiElimina>sarebbe carino se qualcuno pagasse per aver portato avanti questo abominio
RispondiEliminaGià, pensa se da noi qualcuno dovesse pagare ogni volta che un abominio viene convertito in legge...