Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, sta valutando l'idea di conferire una medaglia d'oro al valore civile a Denis Zanon, l'operaio morto nell'incidente sul lavoro a Marghera mentre tentava di salvare il compagno di lavoro, deceduto purtroppo anch'esso. Proposta, naturalmente, che ha subito avuto il plauso del ministro del lavoro Cesare Damiano, almeno a quanto si legge.
La cosa, sono sincero, mi ha lasciato un po' perplesso. Non vorrei però essere frainteso: non è che non vedo di buon occhio il gesto in sé. E' cosa buona e giusta infatti che chi si distingue per questi meriti abbia il debito riconoscimento. Ma io vedo - opinione mia personale, sia chiaro - il tutto come una sorta di "gesto riparatore" per mettersi un po' a posto la coscienza. Un dire, in sostanza: "vabbè, è successo, diamogli una bella medaglia e non se ne parla più".
Il leader della più grande organizzazione sindacale del nostro paese e il ministro del lavoro dello stesso, non devono a mio parere andare in giro a dare medaglie a chi si prodiga per evitare che un amico muoia sul posto di lavoro, ma devono fare in modo che lo stesso amico non rischi più di restare secco dove lavora. Non serve a niente omaggiare chi muore perché nella stiva di una nave non funziona lo strumento che deve rilevare la percentuale di ossigeno presente o perché in una acciaieria gli estintori sono scarichi.
Non si tratta di fare leggi speciali ad hoc, si tratta semplicemente di applicare e far rispettare la normativa esistente in materia di sicurezza sul lavoro. Nel frattempo, ridendo e scherzando (si fa ovviamente per dire), siamo già a quota 90.
Altroché le medaglie.
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