Pare che qualcosa, in senso positivo, si stia muovendo sul fronte del problema tecnico in cui sono incappato a inizio settimana. Dico subito, comunque, che la questione pare ancora ben lungi dall'essere risolta (alla faccia dei 2 giorni lavorativi indicati da Telecom) e un certo miglioramento c'è stato solo per quanto riguarda la connessione a internet: il telefono rimane per il momento ancora muto. Davanti a queste cose trovo che faccia un po' ridere l'ammontare dell'indennizzo a cui avrei diritto (una cosa che sembra più una presa in giro, ma vabbè...).
Per la verità, poi, anche per quanto riguarda internet la situazione è tutt'altro che stabilizzata. Seppur meno frequentemente rispetto ai primi giorni, infatti, ancora la connessione tende a cadere, e quando accade l'unico modo per riattivarla è agire manualmente dalle impostazioni del router (il famoso http://192.168.1.1).
Ho passato ieri mattina una buona mezzoretta al telefono col responsabile Telecom di zona, il quale, molto gentilmente (gliene dò atto), mi ha spiegato dettagliatamente i termini del problema. Non scendo nei dettagli per non tediare nessuno, ma pare che si tratti di un problema di "sbinamento" (parole sue), una sorta di conflitto sulla stessa linea tra il traffico dati e voce dovuto a un errato collegamento di qualche filo nella centralina di zona. Ovviamente non posso fare altro che prendere per buone le sue parole sperando che la cosa si risolva definitivamente entro questo weekend.
L'esperienza, seppur breve (e, come detto, non ancora del tutto risolta), ha avuto anche un risvolto positivo, se vogliamo. Essere senza internet mi ha infatti costretto a trovare dei diversivi per occupare diversamente le serate, e così mi sono sono buttato su altre cose, esattamente quelle che facevo diversi anni fa quando il pc non era ancora entrato in casa: libri, musica e, perché no, anche a nanna presto. Devo dire che fa bene ogni tanto riscoprire certe cose. In ogni caso ieri sera sono finalmente tornato a fare quello che più mi piace: scrivere.
Ci sono stati parecchi avvenimenti degni di nota in questi giorni in cui sono stato offline; tra gli altri le dimissioni di Mastella, la defezione di Ratzinger dall'inaugurazione dell'anno accademico alla Sapienza e il sì della Consulta ai 3 quesiti referendari in materia di legge elettorale (quest'ultimo, a mio parere, non sufficientemente enfatizzato dai media).
Sulla questione Mastella mi pare ci sia poco da dire: è indagato assieme alla consorte per presunti svariati reati che vanno dal concorso esterno in associazione per delinquere all'abuso d'ufficio alla tentata concussione (ho dimenticato qualcosa?), ha rassegnato le dimissioni in pompa magna come a dire: "guardate come sono bravo!" mentre invece in questi casi dovrebbe essere un atto automatico e naturale (almeno così è in altri paesi), e ha ricevuto (qualcuno aveva dei dubbi?) solidarietà bipartisan da entrambi gli schieramenti (eccetto il solito "rompicoglioni" Di Pietro e un po' a sorpresa Fini).
A parziale scusante dello stesso ex-guardasigilli (ammesso che sia scusabile) si potrebbe dire che, come osserva a mio parere giustamente Mante, se i reati contestati sono quelli elencati ho paura che una buona metà di lorsignori (e non solo) dovrebbe ritrovarsi indagata, ma tant'è.
Per quanto riguarda la questione Ratzinger/Sapienza si è sentito e letto un po' di tutto. Io, molto semplicemente, dico solo che i 67 (mi pare) docenti che hanno chiesto che il pontefice non presenziasse all'inaugurazione dell'anno accademico avrebbero potuto impiegare meglio il loro tempo, magari per chiedere che fosse prevista, eventualmente proprio da parte loro, una replica alla sua lectio magistralis attraverso la quale spiegare direttamente a lui quello che hanno scritto nella famosa lettera. Badate - chi mi segue da un po' lo sa già -, io sono uno che non nutre sviscerate simpatie per il papa e per tutto ciò che rappresenta, ma sono fortemente convinto che il dialogo sia sempre e comunque da preferire, specialmente davanti a questo tipo di controversie. Banalizzando molto è un po' come si io bannassi in questo blog chi non la pensa come me: avrei tradito lo spirito con il quale l'ho attivato, e cioè il libero e rispettoso scambio di idee anche (anzi "specialmente") con chi le ha diverse dalle mie.
Dal canto suo, al tempo stesso, mi ha lasciato piuttosto sorpreso la decisione dello stesso pontefice di soprassedere "a seguito delle ben note vicende di questi giorni", come si legge su Repubblica. Per "note vicende" penso si faccia riferimento alle probabili contestazioni in programma da parte di alcuni gruppi di studenti. E, in definitiva, è proprio questo che un po' mi stupisce: voglio dire, le contestazioni sono a mio avviso da mettere in conto quando si ricoprono certe cariche. Mi pare sia un po' troppo comodo pretendere di parlare sempre davanti a folle festanti ed esultanti. Insomma, la contestazione fa a mio parere parte del "gioco". Penso ad esempio a Prodi, il quale fino a qualche mese fa non poteva mettere il becco fuori di casa che lo contestavano, oppure all'episodio della contestazione, l'anno scorso, di Epifani e co. a Mirafiori, sede storica della Fiat e "covo" dei militanti della Cgil. Se ogni volta che qualcuno "annusa" aria di contestazione "soprassiede", beh, insomma...
E vabbè, per ora mi fermo qui (vedo che la connessione sta ricominciando un po' a fare le bizze).
Ah, dimenticavo, ho tolto la moderazione ai commenti, per cui chi vuole può scrivere liberamente quello che gli pare senza filtro preventivo.
Lo sbinamento è fantastico, le spiegazioni dei tecnici telecom sono sempre superlative.
RispondiEliminaNessuno tocchi Clemente
http://preview.tinyurl.com/ywmgby
> le spiegazioni dei tecnici telecom sono sempre superlative.
RispondiEliminaE poi ne ho riportata una sola di tutte quelle che ho fatto (e che continuo ancora a fare).