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lunedì 5 febbraio 2007

La ricarica "a pippa"


Confesso la mia totale ignoranza in materia. Non sapevo infatti dell'esistenza di questo marchingegno fino all'altro ieri, quando sono andato all'Expo Elettronica di cui vi ho parlato qualche post fa.

Si tratta in pratica di una normale torcia elettrica che al posto delle comuni pile usa e getta ha un magnete, che passando ripetutamente all'interno di uno statore genera un campo magnetico che viene tramutato in corrente (almeno questa è la mia interpretazione da profano del fenomeno, se qualcuno conosce esattamente la dinamica tecnica si faccia pure avanti). E la produzione di corrente avviene appunto manipolando la pila stessa a mo di,,, pippa (scusate, non è molto fine, ma ho riportato pari pari la dicitura della confezione).

Ho speso 3 euro. Contando che non serviranno più le normali pile non mi sembra una spesa eccessiva. Voi che ne dite?

6 commenti:

  1. La pila dovrebbe funzionare per elettromagnetismo,tipo una bobina immersa in un flusso magnetico variabile genera ai suoi poli una tensione(spiegata molto grossolanamente.

    la mia morosa invece quando mi manipola mi accende eccome.
    Dovrò misurare se genero corrente anche io(battutaccia)

    Ciao Maurizio

    ps alla fiera era molto interessante lo stand di linux

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  2. Sai,mia madre comprò quella pila non so in quale mercato, almeno 3 anni fa,e sembra proprio identica...
    Comunque si utilissima.Beh il principio credo sia quello spiegato da Maurizio, non so però se possa immagazzinare un valore limitato di tensione, e quanto possa rimanere accesa dopo una bella "pippa"...

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  3. E poi quella nella foto è una pila e basta. Ne ho visti alcuni modelli che per essere ricaricati avevano una specie di manovella, e la cosa curiosa è che potevi anche ricarci il telefonino collegando l'apposito cavetto.

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  4. Credo che sia come dice anonimo: la bobina potrebbe avvolgersi attorno ad un cilindro, all'interno del quale un magnete è mobile. Agitando la pila, il magnete entra ed esce dalla zona dove è avvolto il filo, generando un campo magnetico variabile nel tempo. Questo genera la corrente nel filo (ne mette in moto le cariche, cioè gli elettroni). È un po' il fenomeno inverso di quando un materiale metallico resta fisso e ad essere mobili sono le cariche elettriche all'interno della bobina (che avvolge il pezzo di metallo), che magnetizzano l'oggetto metallico (nelle equazioni del campo elettromagnetico, puoi generare campo magnetico tramite il moto delle cariche elettriche, oppure mettere in moto le cariche facendo variare il flusso del campo magnetico).

    Il magnete potrebbe degradarsi, ma se è un buon magnete dovrebbe durare a lungo (e poi per tre euro).

    Se siamo disposti a fare noi il lavoro per generare una corrente, allora potremmo anche riconsiderare la buona vecchia dinamo ... :-)

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  5. Ciao, Io sono un'altro dei tanti appassionati di elettronica, ho acqustato anche io una Torcia come la tua , ma la mia curiosita come al solito mi ha spinto oltre , appena l'ho smontata ho notato subito i fili della bobina non colegati ad alcun circuito come mi aspettavo, perche il costo era così basso da valere solo uninc.....ciao.....

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