venerdì 12 dicembre 2025

Plastica e cervello

Nel corso del tempo ho scritto parecchi post sul problema della plastica che soffoca il nostro pianeta e soffoca noi. Ne aggiungo un altro, anche se non servirà a niente, solo per segnalare questo breve intervento con cui Telmo Pievani riassume gli ultimi studi appena pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche al mondo. In questi lavori si evidenzia come le microplastiche e soprattutto le nanoplastiche facciano ormai parte del nostro organismo, cervello compreso. Ebbene sì: le parti più piccole delle microplastiche presenti nell'ambiente, e ormai entrate nel ciclo alimentare di noi esseri umani, riescono a superare la barriera emato-encefalica e si depositano nel nostro cervello.

Un biologo di cui non ricordo il nome disse tempo fa che Homo Sapiens è la prima specie apparsa sul pianeta a cibarsi dei rifiuti che produce. Ed è sempre la stessa specie che poi strilla all'abuso perché qualcuno, appiccicando i tappi alla bottiglie, tenta di fare qualcosa.


11 commenti:

  1. Ok... sono d'accordo fino alla frase sui tappi appiccicati alle bottiglie con cui diventa scomodissimo versare l'acqua nei bicchieri.

    Per darti l'idea io sono uno che se devo buttare la coppetta del gelato me la porto dietro anche per ore fino a quando non trovo un cestino della nettezza ma questi tappi della bottiglia mi viene voglia di strapparli e di gettarli via. Ora se fanno questo effetto a me figuriamoci a chi aveva già la tendenza a "dimenticarsene".

    Il problema di fondo è che più che obbligare (in maniera stupida e scomoda) si dovrebbe insegnare. Le persone dovrebbero spontaneamente stare attente ai propri rifiuti, queste furbate invece sono solo fastidiose e inutili (e magari, chissà, pure controproducenti)...

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    1. Insegnare, educare (fare "paideia", come diceva Platone) è fondamentale, certo. Ma non si fa. E quando anche si prova a farlo si sbatte contro un muro. I problemi che riguardano la devastazione globale dell'ambiente e degli ecosistemi provocata dalla nostra specie sono quelli più incomprensibili. Vuoi per menefreghismo, vuoi perché nessuno vuole rinunciare alle proprie comodità, vuoi perché non si riesce a capirne la portata, vuoi perché vengono percepiti come non-problemi.
      Il risultato è il medesimo: non frega niente alla stragrande maggioranza delle persone. Io cerco di non usare bottiglie di plastica (a casa bevo acqua del rubinetto in bottiglie e bicchieri di vetro), ma a volte, per vari motivi, mi tocca, e mi rendo conto che il tappo che non si stacca è scomodo e irritante. Poi però penso ai motivi per cui si è scelto di tenerli incollati alle bottiglie e capisco che è un sacrificio sopportabile.

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    2. Ok, ma quante volte avevi preso il tappa di plastica e l'avevi gettato via tenendo solo la bottiglia di plastica? Io credo 0 volte e così io. Quindi per quelli come noi è solo una scomodità che non influisce sul nostro comportamento e, indirettamente, sull'ambiente.
      Prendiamo invece il tizio che prima buttava il tappo: prima di tutto, probabilmente, la stessa persona buttava per terra l'intera bottiglia di plastica (!) quindi che il tappo vi rimanga attaccato cambio poco o nulla; secondo, se prova il mio stesso fastidio io credo che sia ancora più probabile che, per rabbia, strappi il tappo e lo getti lontano dove gli capita: in questo caso l'effetto sarebbe controproducente...

      Bo, insomma, io resto con forti dubbi sull'utilità di questa idea e non mi stupirei se avesse esiti opposti a quelli sperati. Sarebbe interessante avere dei dati certi al riguardo ma dubito che si siano fatte ricerche: sia prima dell'iniziativa per valutarne la potenziale utilità che dopo per valutarne la reale efficacia.

      Poi si aprirebbe il tema della libertà ma te lo risparmio... ;-)

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    3. Da quello che ho letto io, invece, la Direttiva Europea deriva proprio da statistiche sui rifiuti raccolti nelle spiagge. Dove i tappi delle bottiglie in PET erano al secondo posto. Primi: i mozziconi di sigaretta. Sarebbe carino prendere qualche provvedimento anche su quello.

      Vediamo tra qualche anno le statistiche aggiornate che usciranno e sapremo se la normativa avrà funzionato.

      Riguardo al tappo attaccato, nella mano ho fortunatamente cinque dita funzionanti. E penso di aver trovato in poco tempo la soluzione a qualsiasi problema che si sia presentato. Quindi, personalmente, preferisco molto di più evitare di spargere plastiche dove sarebbe meglio non farlo.

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    4. Questa storia dei tappi attaccati alle bottiglie l'ho presa molto simpaticamente da quando ho visto la foto di Matteo Salvini col tappo attaccato al naso. Storia social usata esclusivamente come scusa per attaccare per l'ennesima volta l'Europa.

      L'Europa, con i suoi errori e i suoi difetti, è quell'Ente che ci ha evitato ad un certo punto di pagare a vuoto 5 euro ogni volta che andavamo a ricaricare il credito telefonico, che ci permette di fare trasferimenti di denaro all'estero senza commissioni, che ci permette di andare oltre confine senza i costi di un cambio moneta, il cui avanzo poi giaceva nelle case per decenni. Per non parlare delle esperienze e degli scambi all'estero che permette di fare agli studenti.

      E' un Ente che fa politiche sociali e progressiste molto molto più avanzate degli Stati Uniti.

      Iniziamo a vederla come nostra amica, come in realtà è, perché sennò rischiamo di abboccare come pesci ai giochetti di potere di Trump e Putin.

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    5. Va bene che la UE incentivi la raccolta differenziata e combatta l'inquinamento della plastica come fa da decenni però non ci sono solo punti a favore

      "E' un Ente che fa politiche sociali e progressiste molto molto più avanzate degli Stati Uniti."

      La UE assieme agli Gran Bretagna-USA è la madre del neoliberismo ormai sfrenato e senza più limiti.

      Non è vero che nella UE e nei Paesi occidentali dell'area angloamericana si vive meglio! Queste sono nostre invenzioni, nostre superbie.

      Fare meglio degli USA è facilissimo... Parliamo di un Paese fondato da coloni sanguinari... Vedi la differenza dei Russi che hanno conquistato la Siberia senza massacrare le popolazioni indigene.

      Io su Vladimir Putin la penso esattamente come Moni Ovadia

      https://m.youtube.com/watch?v=lNqvZOaj4vc&pp=ygURTW9uaSBvdmFkaWEgcHV0aW4%3D

      La Russia da sempre a differenza degli USA non ci ha creato danni.
      Non hanno inventato loro Monsanto, Coca-Cola, Mc'Donalds, Amazon, Marlboro e potrei continuare.

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    6. ​A dire il vero, il neoliberismo è una dottrina economica e politica molto più antica dell'Unione Europea, e ha le sue radici teoriche a metà del XX secolo. È diventato dominante a livello globale solo negli anni '70 e '80.
      ​Era nato in origine negli USA degli anni '30 come un tentativo di far rivivere le idee del liberalismo classico (libero mercato, poca regolamentazione statale) in risposta alle politiche keynesiane e al welfare state dominanti dopo la Grande Depressione e la Seconda guerra mondiale. Il neoliberismo è diventato la politica economica dominante quando è stato abbracciato dai leader politici di due nazioni chiave: ​Margaret Thatcher nel Regno Unito e ​Ronald Reagan negli Stati Uniti, e siamo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. L'Unione Europea nasce in realtà da trattati molto precedenti, anche se è vero che ha poi adottato i principi neoliberisti in modo significativo, soprattutto negli anni '90 e 2000. Dire che l'Europa è la madre del neoliberismo è quindi una falsità storica.
      Per quanto riguarda le differenze tra Russia e Europa, non è che una sia il paradiso e l'altra l'inferno. Entrambe hanno pregi e difetti e ci sono differenze tra le due realtà che hanno a che fare primariamente con la loro natura. La Russia ha ancora una struttura imperiale, come del resto ce l'hanno gli USA, l'Europa è un insieme di democrazie liberali (alcune solo formalmente) che in virtù di questa loro natura non possono essere confrontate con la Russia utilizzando le lenti di noi occidentali. Le cose sono molto più complesse.

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  2. Iniziamo a vederla come nostra amica, come in realtà è

    Sono d'accordo. Il problema dell'Europa, intesa come Unione europea, è che non è un'entità coesa e unitaria su tante questioni, soprattutto economia e politica estera; i singoli stati non hanno mai lavorato seriamente in questo senso. Ognuno è sempre andato per conto suo. E in fondo è anche normale che sia così: cosa possono avere in comune il Portogallo, la Grecia o l'Ungheria? Poi, certo, nonostante tutte queste differenze essere una "federazione" di stati ha avuto tanti vantaggi. Una persona può ad esempio partire da Trapani e andare a Helsinki senza dover tirare fuori il passaporto, e anche una delle mie figlie ha goduto di questo per l'erasmus universitario. Poi ha anche tanti difetti e storture, questo è innegabile, ma probabilmente i vantaggi superano gli svantaggi.

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    1. Tutte le cose sono migliorabili. E l'Unione Europea non è esclusa da questa cosa. Come scrivevo sopra, ha i suoi difetti e commette i suoi errori.
      Ma pensate solo a tutti i soldi del PNRR che ha tirato fuori per rilanciare l'economia (e la vita) dei vari paesi membri dopo la pandemia...
      Cioé, mi verrebbe da dire che ha fatto da garante a dei risparmi per i singoli stati. L'Italia da sola, conoscendo i nostri governi, non sarebbe mai riuscita ad avere da parte cifre del genere a disposizione nel momento dell'urgenza.

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  3. Per me il miglior progetto di governo e società è stata l'Unione Sovietica che aveva il miglior sistema scolastico mondiale, la prima sanità universale al mondo, diritto al lavoro e alla casa.

    "L'Unione Sovietica fu un faro per tutti i popoli oppressi"

    D. - Filosofo

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