domenica 4 maggio 2025

Educazione sessuale

Leggo nel libro Diversi. Le questioni di genere viste con gli occhi di un primatologo: "I Paesi Bassi da sempre sono noti per le loro abitudini sessuali più libere, anche se continuano a esistere minoranze religiose conservatrici. È stata la prima nazione ad avere legalizzato i matrimoni gay ed è anche uno dei Paesi con la più bassa percentuale di gravidanze e aborti in età adolescenziale, grazie all'educazione sessuale che inizia a essere impartita all'età di 4 anni. Invece di spaventare i bambini e le bambine consigliando l'astinenza, l'educazione sessuale olandese cerca di promuovere il rispetto reciproco e di sottolineare il lato piacevole e giocoso del sesso."

Naturalmente mi rendo conto della valenza dirompente che ha sull'atavico bigottismo italiano una situazione come quella dell'Olanda, specie se confrontata con l'idea di Valditara di istituire nelle scuole superiori (prima no, chissà perché) l'educazione sessuale, educazione sessuale facoltativa, ovviamente: sia mai che saliamo qualche gradino nella scala della civiltà e la rendiamo obbligatoria come lo è già nella stragrande maggioranza dei paesi europei - in 20 stati membri dell'Unione europea è prevista come materia di studio obbligatoria. Da questo punto di vista ciò che maggiormente mi fa storcere il naso è la subordinazione di tale insegnamento al consenso dei genitori, anche se in fondo la cosa può anche avere un suo senso, dal momento che comunque la patria potestà appartiene ai genitori e questi ultimi possono preferire che l'educazione sessuale venga impartita da loro alla prole. 

L'altro aspetto che mi lascia perplesso è la tendenza a equiparare l'educazione sessuale all'ora di religione, dal momento che per gli studenti che non ne usufruiscono sono previste attività alternative. Ma l'ora di religione e l'ora di educazione sessuale non si possono mettere sullo stesso piano. La prima rimane infatti relegata a una sfera personale che riguarda i propri convincimenti religiosi e si ferma lì, la seconda ha una dimensione sociale. L'ora di educazione sessuale, che è anche educazione alle relazioni, ha lo scopo appunto di insegnare come relazionarsi agli altri nell'ambito della sessualità e dell'effettività, che è appunto una dimensione sociale, non personale. 

Mi rendo comunque conto che in fin dei conti si sta probabilmente speculando sul nulla. L'istituzione seria e sistematica dell'educazione sessuale a scuola nel nostro paese non si farà mai.

5 commenti:

  1. Ahimé, ho il fondato timore che tu abbia ragione.

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    1. Mai una volta che tu mi dia torto, mannaggia... :-)

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  2. Hai perfettamente ragione!Educazione religiosa e sessuale sono 2 cose diverse.

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  3. Nel nostro paese l'educazione/formazione/istruzione GENERALE "seria" di questo passo non si farà mai. Siamo un paese altamente disfunzionale in ogni dove non si comprende in primo luogo la necessarietà della cura dei rapporti interpersonali e del vivere collettivo, il che la dice lunga su tutto. Scusa se spammo ma avevo trattato la questione educativa italiana in un post, dove ho per l'appunto riconosciuto la grave questione dell'assenza della cultura relazionale, tra le altre: https://zonadisconforto.blogspot.com/2025/04/oltre-listruire-leducare-e-il-formare.html

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    1. Niente scuse, scherzi? Anzi, post interessantissimo. Grazie.

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