E invece no, non se ne può andare perché c'è una legge che glielo impedisce. Perché viviamo in un paese barbaro e incivile in cui non siamo liberi di poter decidere qual è il livello di sofferenza che possiamo sopportare. Lo decidono altri per noi. Altri che ovviamente godono di ottima salute e non hanno la più pallida idea di cosa significhi essere obbligati a stare immobili in una carrozzina o in un letto a soffrire 24 ore su 24, 7 giorni su 7, un anno dopo l'altro.
E quindi i medici, oltre ai tubi e alle sonde che ti trapassano il corpo piagato, ti prescrivono ulteriori farmaci che, forse, leniranno un po' il dolore ma che ti faranno perdere definitivamente la lucidità, in modo che così, quando sarai definitivamente uno zombie, non avrai più la possibilità di capire cosa ti sta succedendo e potrai continuare a soffrire fino alla fine.
Mi vergogno di vivere in un paese così.
Hanno tutta la mia solidarietà Martina Oppelli e coloro che la stanno sostenendo nell'azione legale contro Asugi (Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina), non ultimo per aver chiamato la condanna alla quale viene costretta con il solo possibile e giusto nome di tortura.
RispondiEliminahttps://www.triesteprima.it/cronaca/martina-oppelli-denuncia-asugi-tortura.html
Sono curiosa di vedere come Asugi si difenderà dall'accusa di praticare, appunto, nei fatti e al di là delle strumentali parole, il reato di tortura. Perchè di questo si tratta.
Oltre che della negazione del diritto fondamentale di decidere sulla propria vita, della quale invece ad altri viene riconosciuta la potestà di disporre. Aberrazione questa da sempre legata alla disgrazia di essere il Paese che ospita il Vaticano, continuando in eterno ad esserne impregnato.
Eh, lo so. Purtroppo abbiamo questo cancro che ci portiamo appresso che non riusciamo a estirpare.
EliminaMe ne vergogno anche io...
RispondiEliminaDeve essere una cosa terribile vivere così!Ciao
RispondiEliminaCi siamo dimenticati la misericordia... soprattutto verso una persona che soffre. Lo trovo indegno di un Paese civile.
RispondiEliminaElisa
dalle parti nostre si dice SPQR: Solo Preti Qui Regnano.
RispondiEliminaA giudicare dalle leggi medievali sul fine vita direi che ci abbiamo preso
Sono d’accordo con te.
RispondiEliminaEsperienza personale: l’ex marito di mia cugina in Olanda.
Inverno: scoperto tumore al pancreas.
Primavera: tentato il tentabile poi dichiarato inutile dai medici.
Estate: vissuta degnamente nonostante la malattia: qualche viaggio, giornate con i suoi figli.
Autunno: invece di soffrire bloccato a letto, magari non a casa ma in ospedale, con la mente annebbiata dagli antidolorifici, chiaramente con l’approvazione del proprio medico, ha scelto l’eutanasia. Fissato il giorno se n’è andato serenamente circondato dai propri cari.