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martedì 28 maggio 2024

La "frociaggine" del papa

Alla fine sembra che quell'espressione papa Francesco l'abbia usata davvero. Dal Vaticano si affrettano a metterci una pezza dicendo che il papa non conosce benissimo la lingua italiana e quindi, probabilmente, non era a conoscenza della valenza offensiva dell'espressione. Boh, non so, magari sarà anche così; comunque sia, era difficile pensare che l'espressione in questione non avrebbe sollevato un putiferio.

Mi pare di notare un parallelo con quanto accadde a Giorgia Meloni mesi fa, quando cadde vittima dello scherzo telefonico organizzato dai due comici russi. In pratica, uno dei due buontemponi riuscì a ottenere un dialogo telefonico con lei spacciandosi per un politico di alto rango di un paese sudafricano. Nel colloquio, che Meloni credeva sarebbe rimasto privato, la pdc denunciava stanchezza verso il conflitto russo-ucraino e necessità di arrivare al più presto a un negoziato che accontententasse entrambe le parti. In pubblico, invece, la linea era sempre stata, e lo è ancora, quella della belligeranza a oltranza fino alla vittoria finale.

In entrambi i casi (anche il contesto in cui Bergoglio ha pronunciato la frase dello scandalo era privato e privo di giornalisti) si nota la discrepanza tra ciò che si dice in pubblico e ciò che si pensa realmente, con grande rammarico di chi, me compreso, aveva sempre riconosciuto a questo papa una evidente linea progressista, sicuramente più progressista dei suoi due predecessori, nell'approccio a queste tematiche, a cominciare dal celeberrimo "chi sono io per giudicare un gay?" enunciato all'indomani del suo insediamento al soglio di Pietro.

Che il papa fosse a conoscenza o meno della valenza offensiva dell'espressione, espressione che lo mette sullo stesso piano di un Vannacci qualsiasi e provoca i tweet esultanti di Pillon (figurarsi!), credo comunque che a questo punto delle pubbliche scuse sarebbero il minimo, anche se oramai il danno è fatto, un danno anche difficilmente rimarginabile, a mio avviso. In ogni caso, mi pare che l'episodio in questione dimostri inequivocabilmente come l'omosessualità, per la Chiesa, sia ancora un problema apertissimo.

15 commenti:

  1. Noto il sensazionalismo cercato da parecchie testate d'informazione (giornalistiche e pseudo tali), a sentimento propendo per la volontà editoriale di usare quel termine. Del resto, come sarebbe venuto al Papa di usarlo ignorandone il senso dispregiativo?

    Sul fatto che le autorità pensino qualcosa e ne facciano un'altra... rappresentano una istituzione (come quando un politico ateo incontra il Papa o partecipa a un funerale di Stato...), ma talvolta dovrebbero rischiare un pochino e togliersi la maschera.

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    1. Il sensazionalismo è ciò su cui si basa oggi l'informazione, e lo dico con rammarico, intendiamoci. Sensazionalismo a parte, credo comunque che ormai ci siano pochi dubbi sul fatto che quella frase sia stata pronunciata, altrimenti saremmo già sommersi dalle smentite del Vaticano. Smentite ancora non pervenute.

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    2. Oppure è un modo per non fare vento su un polverone alzato da altri.

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  2. E' stata un'espressone infelice.Mi meraviglio di papa Francesco!

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  3. Che poi davvero sarà dalle medie che non si sente più 'sto termine.. ahah

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    1. Beh, non si sente nel dibattito pubblico, è ovvio. Ma basta che vai nei bar, nelle piazze, nelle strade, nei discorsi tra ragazzini; hai voglia se lo senti...

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  4. Una caduta di stile.

    Comunque l'omosessualità viene vista male anche da altre religioni e culture lontane da quella cattolica.

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  5. Sodoma e gomorra sono nella Bibbia

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  6. Da espatriata di medio corso, so quanto un"imperfetta padronanza di una lingua straniera sia pericolosa, soprattutto quando si affrontano temi sensibili, e è per questa ragione che io, come tanti,presto un'attenzione maniacale alla scelta del vocabolario.
    Ma io non sono il papa...

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    1. In effetti sì dovrebbe sempre fare attenzione all'utilizzo del lessico. Comunque leggo che il papa si è scusato, che era il minimo.

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  7. A quanto sembrerebbe ha usato quel termine più di una volta. Sempre pensando che non fosse "sentito" dai media.
    Tutto questo farebbe pensare ad una doppia faccia: una pubblico-mediatica molto progressista e un'altra reale più nascosta.

    Io so solo una cosa: inizierò ad ammirare un Papa quando dirà a fedeli e italiani che "evadere le tasse" è equivalente a "rubare".
    Mi sembra che ancora nessun pontefice si sia espresso in proposito.

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    1. Qualcosa in questo senso lo disse un paio di anni fa, poi più niente.

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    2. Ok. Me l'ero perso. Ma ha detto cose fondamentalmente banali, leggere e che dicono già tantissime persone.

      Io preferirei che la mettesse proprio dal punto di vista della fede: "Evasione" = "Rubare"; "Evadi? Allora sei un ladro!"
      Mi piacerebbe che dicesse che chi evade non lo fa perché ha dei figli o perché deve arrivare a fine mese (la motivazione che danno molti), ma che è solo segno di avidità, egocentrismo e parassitismo, dato che in caso di bisogno ad operarsi in ospedale ci vanno, o usufruiscono continuamente di tanti altri servizi che abbiamo la fortuna di avere.

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