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venerdì 26 aprile 2024

Manifesti


In alcune città i Pro Vita hanno fatto affiggere manifesti come questo per supportare le loro campagne antiabortiste. Nei manifesti è ritratto un bambino, affetto da sindrome di Down, che sorride. 

Il messaggio psicologico-mediatico che veicola questa campagna è chiaro: anche un bambino con disabilità può essere felice e quindi non ha senso interrompere la gravidanza se si scoprono precocemente anomalie del nascituro.

Non entro nel merito del tema dell'interruzione di gravidanza, troppo complesso da affrontare qui e su cui non ho una idea precisa (l'unico punto fermo che ho sta nella convinzione che ogni donna ha il diritto di decidere in merito). Quello che a me interessa è evidenziare la valenza fortemente populista, strumentale ed eccessivamente semplificatrice del messaggio. 

Il tema della disabilità è estremamente complesso. Ci sono diversi tipi di disabilità e diversi gradi di gravità delle stesse. La stessa sindrome di Down può variare da soggetto a soggetto. La presenza di una persona disabile può rivoluzionare la vita di una famiglia e renderla un inferno. Si fa presto a dire "Facciamoli nascere". E poi? Chi ci pensa? Chi si prende la briga di ricorrere a logopedisti, psicologi, psichiatri, fisioterapisti, strutture di riabilitazione e quant'altro? 

Cosi come ci sono famiglie che accettano di occuparsi amorevolmente di una persona disabile e che si annullano per potergli garantire una parvenza di vita "normale", ce ne sono tante che cadono nella disperazione fino ad arrivare al gesto estremo, basta leggere le cronache per rendersene conto. 

Pretendere di affrontare tutto questo con slogan privi di analisi e di ragionamenti retrostanti dà la perfetta misura di cosa è il populismo oggi imperante, e illustra perfettamente la pochezza di chi, come i Pro Vita (sono disposto a scommettere che chi ha ideato quel manifesto non ha mai avuto un disabile in famiglia), usa surrettiziamente la mozione dei sentimenti per supportare i propri scopi.

4 commenti:

  1. Dipende se la donna se la sente di crescere un figlio disabile.E' una decisione che coinvolge tutta la famiglia.

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  2. Sì, facciamoli nascere: ma in sostanza saranno figli di qualcun altro.
    Ciascuno dovrebbe essere libero di decidere per sé.
    E hai ragione: la semplificazione smussa gli angoli di un tema troppo complesso, ma sappiamo anche quanto la semplificazione sia gradita ad un certo elettorato.

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  3. A proposito...
    https://www.lastampa.it/aosta/2024/04/27/news/aborto_centro_donne_aosta_battito_fetale-14258241/?ref=LSHA-BH-P3-S1-T1

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  4. Il vero disabile è il sistema che non sa garantire una vita "normale" a chi non nasce fortunato come gli altri. Conta anche DOVE nasce il disabile...

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