Terminato adesso. Dopo Geopolitica umana, di Dario Fabbri, questo libro di Tim Marshall è il migliore saggio di geopolitica che mi sia capitato di leggere.
A differenza del libro di Fabbri, che ha un approccio principalmente antropologico-psicologico nella descrizione delle comunità umane, il libro di Marshall le descrive spiegando in che modo la geografia (mari, fiumi, catene montuose, deserti) ha contribuito a crearle e a definirne la storia.
Un libro imprescindibile per provare a capire il mondo di oggi. Bellissimo.
E' naturale (tautologia...) che gli elementi della geografia fisica influiscano sulla storia e in parte determinino quella delle varie popolazioni, mentre mi hanno sempre fatto orrore quei confini tracciati con il righello dai potenti di turno, imposti quindi agli abitanti ridotti a dipenderne, spesso come schiavi. Non per niente, credo, la (benemerita) rivista "Internazionale" dà grande importanza alle mappe, se ricordo bene avendo tra i suoi collaboratori una disegnatrice particolarmente qualificata e creativa in questo campo.
RispondiEliminaPassando oltre, vedo che hai in lettura "L'avversario": una vicenda che si fatica a credere sia veramente accaduta, ahimé... per mano di uno suo sciagurato protagonista. La cui figura mette una gran tristezza, peraltro di gran lunga superata dal dolore, unito a rabbia e incredulità, che si prova nei confronti dei suoi familiari-vittime.
Pensa che una mia cugina, che purtroppo da qualche anno non c'è più, abitava poco distante da lui e ricordava perfettamente di averlo a volte incrociato, per strada o al supermercato... Un povero disgraziato, di quelli però da far paura.
L'ottimo libro di Carrère, scrittore che amo molto, ha tra l'altro una genesi interessante. Ne è stato tratto anche un film, protagonista Daniel Auteuil, che secondo me rispecchia bene la vicenda, però non so se sia uscito anche in Italia.
Ciao Andrea, buona giornata!
Sui confini hai perfettamente ragione. Purtroppo quasi tutti quelli esistenti sia in Africa che in oriente (India, Pakistan ecc.) sono stati tracciati da noi europei in maniera assolutamente arbitraria e senza rispettare le peculiarità antropologiche e culturali delle genti che vivevano in quei posti. L'instabilità di molte parti del mondo dipende in gran parte da questo.
RispondiEliminaIl libro di Carrere lo inizierò oggi pomeriggio e, a giudicare dai commenti su twitter, pare sia un capolavoro. Sono curiosissimo.
Ciao Siu :*
ciao andrea,
RispondiEliminaentrambi bellissimi libri.
ho divorato l'avversario l'estate scorsa, consigliatomi da mia figlia.
le 10 mappe fa riflettere, molto. ci sono svariate opere su mappe e confini, sono argomenti affascinanti.
ciao
Sì, sono argomenti davvero affascinanti. Per quanto riguarda L'avversario, l'ho iniziato oggi pomeriggio e le prime 70 pagine le ho divorate. Bellissimo.
RispondiEliminaCiao Chiara.
L'ho aggiunto alla mia lista di libri da leggere dato che l'argomento mi interessa...
RispondiEliminaOttimo.
EliminaCredo sia qualcosa di simile a quanto studiai all'università in Pianificazione territoriale, a livello di geografia più piccola: una strada a traffico veloce in mezzo a una città, con pochi punti di attraversamento pedonale, oppure un fiume che l'attraversa e con pochi ponti, genera inevitabilmente dei "ghetti" perché poca gente che vive al di qua di quella strada o del fiume avrà interesse a recarsi dall'altra parte per cercare qualcosa che può trovare nel proprio rione. E questo, nell'arco di qualche lustro, separa e distingue socialmente ed economicamente le due parti della città.
RispondiEliminaL'età mi fa perdere colpi, non è "Internazionale" bensì "Limes", la rivista cui facevo riferimento per le efficacissime mappe, alla cui autrice unitamente alla rivista è giusto rendere l'onore: si tratta di Laura Canali.
RispondiElimina@Gas, sì, qualcosa di simile.
RispondiElimina@Siu, conosco Laura Canali, ho visto qualche sua lezione su youtube. È bravissima.