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sabato 10 febbraio 2024

Emolumenti

Anche a me infastidisce il compenso di Amadeus, ma non ha molto senso prendersela con lui e continuare a raffrontare i suoi emolumenti con quello del pensionato a 450 euro al mese che va a cercare ortaggi scartati al mercato. È il sistema economico che abbiamo costruito e su cui si basa ormai tutta la nostra civiltà che semmai va messo sul banco degli imputati, ossia l'ultra liberismo economico, quello che Guccini definiva "lo spietato capitale".

Anche a me risulta intollerabile che Cristiano Ronaldo guadagni in un'ora quello che io guadagno in un mese, ma ormai non ci si può fare più niente. E non è colpa né di Ronaldo né di Amadeus. Se proprio si vuole trovare un colpevole occorre cercarlo nel sistema di cui sopra, dove il denaro chiama denaro e dove la vita delle persone è decisamente insignificante rispetto alle strutture economiche che la governano. Un sistema che per definizione è generatore di disuguaglianze perché si basa sull'accumulazione fine a sé stessa. Se poi ci aggiungiamo l'innata passione umana per il denaro, il cerchio si chiude.

Il problema si potrebbe risolvere adoperando una parolina magica: redistribuzione. Redistribuzione del reddito, della ricchezza, del cibo (oggi si produce una quantità di cibo che sarebbe sufficiente a sfamare 12 miliardi di persone, eppure larga parte dell'umanità muore di fame mentre un'altra parte muore per problemi legati all'obesità). Ma è una parola, redistribuzione, che non si può nominare, e qualsiasi governo che la proponesse come punto di un suo programma avrebbe la matematica certezza di non governare mai.

Quindi non se ne esce. Se ne uscirà, forse, e allora saranno dolori, quando l'intero sistema collasserà. Perché prima o poi collasserà. Sfido qualsiasi teorico dei sistemi a scommettere che un sistema così squilibrato e sballato potrà durare ancora a lungo. 

Nel frattempo prendiamocela pure con Amadeus.

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