Pagine

lunedì 15 gennaio 2024

Lo guerra è un "good business"

Mi pare che pochi si siano soffermati sull'unica cosa a mio avviso degna di nota detta ieri dal papa intervistato da Fazio, e cioè che le guerre si fanno e si tende a prolungarle anche perché ci sono dietro interessi economici elevatissimi. La produzione di armi nel mondo è infatti un business estremamente redditizio e molti leader di nazioni lo ammettono ormai pubblicamente senza nessuna remora, come fece Biden qualche tempo fa quando ammise che la guerra è un "good business".

Altra affermazione di portata notevole del papa: le guerre si cerca di prolungarle perché servono per testare sul campo, in diretta, nuove armi. Cosa che facciamo anche noi, ovviamente; anzi noi occidentali siamo tra i più attivi in questo senso, come dimostrò un paio di anni fa un'inchiesta del NYT, il quale mise in luce come dietro la nobile facciata dell'aiuto all'Ucraina aggredita si nascondessero in realtà, da parte della Nato, operazioni molto meno nobili per testare sul campo nuovi tipi di armamenti. Inchiesta che ovviamente passò qua da noi sotto silenzio perché, insomma, che anche la gloriosa Nato abbia qualche scheletro nell'armadio è cosa da non reclamizzare troppo.

Dà un po' di conforto vedere che c'è ancora una voce mediaticamente rilevante come quella del papa a dire cose scomode. Perché un conto è che le dicano gli scalcinati Di Battista, Santoro, Orsini e Odifreddi su YouTube, altro conto è che le dica il papa in TV davanti a 12 milioni di telespettatori. 

C'è stato anche un momento di ilarità quando, alla domanda di Fazio su come possa l'uomo fare il male se è fatto a immagine e somiglianza di Dio, Bergoglio ha tirato in ballo il vecchio ritornello secondo cui l'uomo è libero di scegliere se fare il bene o il male. Ovviamente nel poco spazio a sua disposizione non poteva certo iniziare una dotta disquisizione sulla teodicea di Leibniz, ossia sul problema della sussistenza del male nel mondo in rapporto alla giustificazione della divinità e del suo operato, problema su cui teologi e filosofi si accapigliano praticamente da sempre.

Nel complesso mi sembra che quella del papa, probabilmente l'unico pacifista vero ancora in circolazione, sia stata una buona ed efficace performance. Non sarebbe male sentire dire queste cose da qualche leader sedicente di sinistra.

4 commenti:

  1. Tutte domande sciocchine e impalpabili, nonostante i temi apparentemente giganti affrontati, e risposte altrettanto annacquate: libero arbitrio, dobbiamo perdonare tutti, la guerra è peggio della pace.. e via discorrendo..
    Io avrei preferito: Ciao Fabio, ora ti saluto, vado a letto presto perché domani vado a Gaza".
    Ma stavo già sognando..

    RispondiElimina
  2. Sì, me ne sono accorto adesso. Avevo tre commenti fermi nello spam.

    RispondiElimina