Questo è Monte Santa Maria Tiberina. Ci sono in Umbria (sono venuto a trascorrere un paio di giorni da queste parti), ma immagino sia così in tutto l'Appennino, piccolissimi borghi praticamente disabitati, piccoli raggruppamenti di abitazioni che sono un po' l'emblema della desolazione.
Ogni tanto si incontra un gatto che fugge, in lontananza abbaia un cane.
Camminando per i vicoli battuti dal vento, a volte la tendina di una finestra si scosta e si scorge il viso di una persona anziana che guarda chi sia che osa interrompere quella desolazione in cui quei pochi sopravvissuti si cullano.
Ci sono angoli che sono fuori dal rutilante, scintillante e nevrotico mondo in cui viviamo. Angoli in cui il tempo sembra essersi fermato che hanno un loro fascino e una loro particolare dimensione di cui noi, forse, neppure immaginiamo l'esistenza.
Buone feste a chi passerà di qui.
Buone feste anche a te. Già il fatto che ci sia una tenda che si scosta è un segno di vita.
RispondiEliminaIo adoro i paesi e case abbandonate,come adoro il silenzio della mia campagna,buon Natale a te.
RispondiEliminaLuoghi da sogno...
RispondiEliminaBuone feste a te.
Buone Feste!
RispondiEliminaFa un po' sorridere (almeno a me romano) quando parli del "frenetico mondo da cui veniamo".. però comprendo che anche una provincia piccola stressi a suo modo.. Buon Natale e feste di quiete e riflessione allora.. ;)
RispondiEliminaConvengo sul fascino, ma questi borghi per me sono una cosa da guardare da lontano, da ammirare come un'opera d'arte. Alla domanda: ci vivrei? per me la risposta è no. Sono una creatura urbana, ho già sofferto l'abbandono della mia città quando è stato necessario trasferirsi nel buco dove abito ora, non reggerei a qualcosa di ancora più desolato. 😔
RispondiEliminaIo invece sono tendenzialmente un solitario, LadyJack, ma effettivamente non so se riuscirei a vivere in una desolazione simile.
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