Tutto iniziò (si era ancora in campagna elettorale) con la signora Meloni che strillava e farneticava di blocchi navali, e sarebbe interessante avere un'idea del numero di voti che portò quella irrealizzabile promessa (non occorreva essere in possesso di intelletti particolarmente brillanti per capire che era una boutade buona per irretire i soliti gonzi).
Poi la signora urlante andò al governo e, tra un urgentissimo decreto anti-rave e un condono fiscale, trovò il tempo di rendere in vari modi la vita difficile alle Ong: fermi amministrativi, divieto di effettuare più di un soccorso per volta, obbligo di sbarco dei naufraghi in porti lontanissimi ecc. Memorabile, a tal proposito, lo sbarco a La Spezia, un annetto fa, di un gruppo di naufraghi salvati nel Mediterraneo, i quali, una volta sbarcati nel porto ligure, furono poi caricati su pullman e trasferiti in centri di accoglienza in Puglia. Ci sarebbe da ridere, se in mezzo non ci fosse la sofferenza inutile inflitta per puro sadismo a tanti esseri umani.
Alla fine della fiera, dopo quasi un anno di demonizzazioni a ministri unificati e tentativi di boicottaggio, la resa: il governo chiede aiuto alle tanto odiate Ong per provare a evitare di essere travolto dalla marea umana che in questi primi otto mesi dell'anno è approdata sulle nostre coste.
Una volta Michele Zarrillo cantava che l'amore vuole amore, qualunque cosa voglia dire. Non so, può darsi. Quello che è certo è che la vita vuole vita, è un imperarivo biologico universale, e la storia insegna che sempre, nelle vicende umane, gli uomini si sono spostati per assecondare questo imperativo, in barba a blocchi navali e a stupidaggini simili. Ma chi studia la storia, oggi?
Non posso che essere completamente d'accordo con il contenuto, sacrosanto, del tuo post, caro Andrea.
RispondiEliminaPerò stavolta ad avermi particolarmente colpita è la forma in cui è scritto. Il tuo stile è sempre pregevole, ed è per me uno stimolo tutt'altro che secondario nell'invogliarmi a leggere quanto scrivi. Fatto sta che in questo caso l'ottima scrittura mi è saltata agli occhi ancora più del solito, al punto da essermi rammaricata che la qualità media degli articoli di giornale sia ben lontana da quella dei tuoi scritti. Purtroppo. Non per te, per i giornali ;-))
Resta da sperare che tu non smetta,
un abbraccio!
siu
Beh, se continuerà a esserci chi apprezza in questo modo, credo sarà difficile che smetta. Ti ringrazio Siu per il tuo commento, ma la blogosfera è piena di persone che scrivono infinitamente meglio di me e che sono infinitamente più preparate di me, io faccio quel che posso.
RispondiEliminaDi nuovo grazie, Siu. Un abbraccio.
Continuano a trattare il fenomeno migratorio solo come un'emergenza, come qualcosa che dà fastidio, senza considerare che malgrado i loro auspici il fenomeno stesso non è destinato ad esaurirsi. Semmai il contrario, perché difficilmente si esauriranno le cause che lo provocano.
RispondiEliminaE magari in un futuro non troppo lontano saremo noi a dover migrare verso Nord, come già racconta qualche romanzo distopico tipo "Qualcosa là fuori" di Bruno Arpaia.
Verissimo. Gli studiosi hanno calcolato che da qui al 2050 saranno svariate centinaia di milioni le persone che a causa di guerre, siccità, cambiamenti climatici, povertà si sposteranno in cerca di posti in cui sopravvivere. Il fenomeno migratorio non è un'emergenza, come continuano a descriverlo, è un passaggio storico epocale che durerà ancora svariati decenni, e continuare ad affrontarlo con misure tampone improvvisate è il modo migliore per venirne travolti.
RispondiEliminaAuguri a noi.