Io non so se sia colpa dei social o del cellulare. Non credo ci sia un colpevole unico. Non so neppure se il concetto di colpa sia corretto da utilizzare. Non voglio dare l'idea di voler sminuire, giustificare o sollevare da responsabilità la tecnologia, mi limito solo a osservare che tragedie del genere accadevano anche quando i cellulari non esistevano.
Quando ero giovane io le persone si ammazzavano per strada, esattamente come oggi, a causa della velocità, dell'alcol, della droga, dell'imprudenza, della spavalderia, dell'incoscienza, della disattenzione (ho svolto il servizio militare nel vigili del fuoco e ho visto cose che voi umani...), e anche oggi è così, con l'aggiunta se vogliamo del cellulare.
Ma il problema, oggi come ai miei tempi, credo stia a monte, e credo sia molto più grave. Mi pare una semplificazione abbastanza puerile e troppo comoda additare un colpevole unico.
Ieri c'erano genitori severi, una società che inorridiva, condannava e additava in modo unanime. Oggi si giustifica, si rabbrividisce ma tutto viene digerito in fretta... giustificato prima e scordato poi. Oggi c'è la spettacolarizzazione della tragedia, di un dolore che viene spento con la tv. Immorali sono anche i like ai video delle malefatte, i click criminali che aumentano la gravità e l'irresponsabilità dei folli che, pur di stupire e guadagnare, mettono a rischio la vita altrui e la propria. Immorali sono le piattaforme che permettono quei video ma occorre rassegnarsi... da trent'anni la tv ci ha iscritti alla scuola della violenza e molti si sono tanto abituati da percepire ogni gesto violento come normalità. L'America ha insegnato ma noi non siamo stati attenti.
RispondiEliminaCiao Andrea.
All'epoca non c'erano seicentomila followers decerebrati che offrono spunto a questi idioti.
RispondiEliminaOsservazioni corrette.
RispondiEliminaAl posto dell'alcol ora è l'apparire sulle reti sociali ad ubriacare.
I risultati sono gli stessi.
Penso sia completamente ribaltato il concetto di libertà,ci si spinge oltre i limiti del possibile perdendo il contatto con la realtà e soprattutto il controllo di sé ,danneggiandosi e danneggiando contemporaneamente.La libertà è alleata all'amore,la libertà è responsabilità.
RispondiEliminaLa tecnologia non va demonizzata ma va rimesso in discussione l'abuso che se ne fa.La mia domanda è connessa ad altre:con questo abuso di tecnologia ,con questa marcata dipendenza Cosa cerchiamo di colmare,quale il nostro vuoto,e gli adulti siamo tutti in grado di dare un corretto esempio per i giovani?
buon fine settimana a tutti.
L.
Non sempre ma c'è chi lo fa. Come sempre non è giusto generalizzare.
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