Penso che leggerò il libro del professor Edoardo Vallauri. L'argomento è abbastanza spinoso, visto che tratta di società e morale sessuale, ma alcune cose che l'autore dice nel video di presentazione mi hanno fatto pensare, e a me piace chi dice cose che vanno contro il senso comune e contro consuetudini consolidate che noi consideriamo naturali ma che in realtà sono sovrastrutture culturali. Ad esempio il tradimento.
La nostra società dà per assodato e naturale che la forma principale di tradimento, quella più grave, sia l'approcciarsi sessualmente con una persona esterna alla coppia. In realtà, dice il professor Vallauri, oltre a quella sessuale ci sono infinite forme di tradimento, dalle più apparentemente insignificanti alle più significative, che nel sentire comune sono considerate poco importanti o comunque non abbastanza importanti da portare a una rottura del rapporto tra due partner. Ad esempio un insegnamento a un figlio diverso, da parte di uno dei due partner, da ciò che entrambi avevano preventivamente concordato. Anche questo può essere considerato tradimento. Più in generale, ogni comportamento messo in atto da uno dei due partner che cozza contro ciò che si era comunemente deciso è un tradimento.
Ma tutti questi tradimenti, diversi da quello sessuale, non sono considerati gravi come quello sessuale, non costituiscono quasi mai motivo di messa in discussione del progetto comune su cui si basa un rapporto. Quello sessuale sì. Perché? La risposta può sembrare banale: perché è infinitamente più grave venire meno al patto di fedeltà sessuale stipulato quando si comincia una relazione che venire meno ad altri tipi di accordi stipulati nella medesima occasione. Sì, ma perché è più grave? Per il fatto che il tradimento sessuale è ontologicamente grave in sé o perché esiste una sovrastruttura culturale (meglio: una "morale"), in cui siamo immersi, che da svariati millenni dice che il tradimento sessuale è un comportamento biasimevole?
La risposta prodotta dal senso comune è indubbiamente la prima: il tradimento sessuale è ontologicamente grave in sé, ma se ci si pensa bene lo è perché la cultura in cui viviamo l'ha sempre descritto così. Se la medesima cultura in cui siamo immersi avesse per due millenni stabilito che la forma più grave di tradimento è, da parte di uno dei due partner, quella di un insegnamento alla prole diverso da ciò che ciò che si era concordato, oggi sarebbe questo il tradimento più grave, e forse non quello sessuale. Ma a dire queste cose, oggi, c'è il rischio di venire bollati come eretici, quindi meglio soprassedere. Il libro comunque lo leggerò :-)
Ma perché tendiamo a complicarci la vita con le parole,sminuendo o attribuendo più o meno importanza al tipo di tradimento?Che io tradisca in un modo o nell'altro o addirittura in entrambi vul dire che so amare?Per me no,ed è a quella domanda che pongo la mia totale attenzione.
RispondiEliminaL'amore come rivoluzione più che evoluzione...l'amore che si ribella a tutto ciò che vuole modificarlo geneticamente,esattamente come la coltura e cultura dell'alterazione e della velocizzazione per ottenere lo stesso prodotto /frutto come risultato finale senza dedizione ,impegno e lavoro..Avremmo dei pomodori bellissimi a guardarsi ma dal sapore sciocco e insipido..
Anche questo è tradire,,la metafora della nostra vita...
Perdonami Andrea eh...ogni tanto divago e quei puntini poi quante riflessioni taciute:)
L.
Ma figurati. Comunque non si tratta di complicarsi la vita, si tratta di vedere le cose sotto punti di vista differenti. Non necessariamente condivisibili, ma differenti, un esercizio che a me ha sempre incuriosito e affascinato.
Eliminalo leggerò anche io visto che mi colpisce Ma perche non vedere che l'amore è la cosa più bella che ci sia e se si spegne e se ne trova un altro si da la possibilità anche alla persona tradita di amare ancora qualcun altro
RispondiEliminaMa chi lo nega?
Elimina@Anonimo
EliminaGuarda direi che non siamo così sprovveduti,in quanto a quel tuo *vedere ciò che definisci amore, è talmente ben in vista da non non passare inosservato.Siamo alla fiera della compravendita,rotto l'oggetto dei desideri se ne acquista uno nuovo,e magari quello scartato può sempre essere ripescato e acquistato al prossimo giro in fiera.
Cultura quindi sta a rivendicare una nuova libertà sessuale?
Visto da un'altra prospettiva anche dir questo va incontro al "rischio di essere bollati",di positivo avrà un senso di solidarietà che ci accomuna:)
D'altronde lo dice anche Andrea che trattasi di "prodotto culturale" , che vede come in-naturale la fedeltà sessuale, (spero che non risulta tanto inappropriata la desinenza) e che con la Natura ha secondo il mio parere molto a che fare.Ogni trasgressione alla legge della natura è tradimento ,una violenza fatta alla natura stessa ,presto o tardi, si ritorce contro l'uomo stesso.
Quindi il mio quesito è: perché non si riesce invece a *sentire che... essendo l'amore la cosa più bella che ci sia non si spegne mai e torna sempre ad illuminarci?
L.
Riflessioni a ruota libera (senza aver letto il libro né visto il video, sorry!)
RispondiElimina1) Col sesso si generano bambini e, storicamente, allevare figli di incerta paternità veniva (viene?) vista come una cosa che non dà vantaggi
2) Le società occidentali, di derivazione cristiana, sono da sempre sessuofobiche. Il sesso è lecito solo in determinati contesti quando non per esclusivi scopi riproduttivi
3) Le relazioni di natura fisica sono molto meno soggette a interpretazioni: o si fa o non si fa. Molto più sfumate, e conseguentemente difficili da descrivere, le relazioni affettive, i comportamenti, le scelte professionali, eccetera
Personalmente trovo molto più grave, ma tanto più grave, un legame affettivo che una scappatella di una notte (ma se lo scopro, meglio che si procuri robusti parastinchi!)
Dal punto di vista meramente antropologico/etologico la nostra specie, come tante altre, non è naturalmente "programmata" per fare coppia fissa tutta la vita con un'altra persona. L'esigenza di accoppiarsi con più partner, che vale per entrambi i sessi, risponde infatti a una sorta di... imperativo darwiniano, se così si può dire. La cultura in cui siamo immersi, che vede come naturale la fedeltà sessuale, è appunto un prodotto culturale che ha poco o niente a che vedere con la natura umana.
EliminaDiciamo che questo è il dato di base da cui partire per ogni speculazione filosofica o morale, e da qui parte l'autore del libro.
Se riesci a trovare una mezz'oretta dai un'occhiata al video, a me ha dato molto da pensare su tante cose.
(Ma un po' più di tolleranza col partner no? :-))
parafrasando, occhio non vede stinco non duole 🧑🏻🦽
Elimina😅
RispondiEliminaGrande Lombardi Vallauri (che tra l'altro credo sia nipote di quel Federico Lombardi Vallauri per lunghi anni portavoce del Vaticano).
RispondiEliminaAnni fa a Radio3 aveva tenuto una serie di trasmisisoni sulla meditazione laica o qualcosa del genere, di cui ho dimenticato tutto ma mi è rimasta in mente l'espressione "nureyevizzare la colazione" (giuro! :-)) che mi sembra possa fare in qualche modo il paio con "il luna park che abbiamo tra le gambe" di questo video.
Grazie Andrea,
ciao!
siu
siu
Grazie a te. Ma sai che io non lo conoscevo fino all'altro ieri? Poi mi è capitato questo video nel flusso di YouTube ed eccoci qua.
RispondiEliminaComunque è fortissimo, lui :-)