Ho parlato già, in passato, di questo argomento, che per me è affascinantissimo, ma ogni tanto mi imbatto in qualche nuovo contributo che aggiunge un pezzetto a quanto già avevo appreso. L'argomento è ovviamente la teleologia, ossia la concezione filosofica secondo la quale ogni evento che accade è inserito in un disegno, in un destino, non è mai dovuto al caso. Telmo Pievani racconta a questo proposito un aneddoto.
Un uomo esce di casa la mattina presto per portare il cane a fare pipì. Mentre cammina sul marciapiede una tegola cade dal tetto di un palazzo, lo colpisce in testa e il pover'uomo muore. L'evento, senza ulteriori aggiunte, viene naturale attribuirlo al caso, una tragica casualità. Ma proviamo ad aggiungere un pezzettino. L'uomo esce di casa col suo cane ma si ferma per un minuto dall'edicolante a comprare il giornale. Quando riprende a camminare cade la tegola di cui sopra e l'uomo muore. Se non si fosse fermato dall'edicolante, la tegola sarebbe caduta subito dopo il passaggio dell'uomo e lui sarebbe ancora vivo. In questa seconda situazione viene meno naturale pensare al caso e più istintivo dire: Era destino, era cioè scritto in un disegno che quello dovesse essere l'ultimo giorno del pover'uomo.
Quante volte ci è capitato di pensare che una serie di eventi (fortunati o sfortunati non ha importanza) che ci capitano non siano frutto del caso ma siano inseriti in un "destino", in un "disegno"?
Questo ragionamento non deve stupire, perché la nostra mente è naturalmente strutturata e programmata per ragionare in termini di finalità. È appunto teleologica. Il caso è fortemente controintuitivo. E, tra l'altro, la degenerazione di questo modo di pensare è ciò che genera i deliranti complottismi che tutti conosciamo. Se avete una cinquantina di minuti, vi suggerisco di seguire questa interessantissima lezione di Telmo Pievani il quale, con la sua ben nota maestria e capacità affabulatoria, spiega perché la nostra mente ragiona in questo modo (c'entra l'evoluzione) e perché cose come "ce l'abbiamo nel DNA" o "è scritto nei nostri geni" non hanno alcun senso.